“Era di fronte alla nostra chiesa, come fosse una colonnina. Abbiamo scoperto la sua vera identità e la sua origine, che è sicuramente etrusca. È particolarissimo, riveste una grande importanza. Abbiamo ritrovato anche delle steli femminili, pensavamo fossero testicoli e in realtà sono due sfere di marmo che rappresentano la femminilità”. Emilia Nardi, presidente di Tenute Silvio Nardi, racconta alla Montalcinonews la scoperta del cippo etrusco di Casale del Bosco, cuore della proprietà acquistata nel 1950 dal padre Silvio Nardi (primo investitore “straniero” a Montalcino e tra i padri fondatori del Consorzio del Brunello, nel 1967) e situata nella Valle d’Ombrone, vicino il confine con il Comune di Murlo. Alto 1,79 metri con un diametro di 36 centimetri e quasi interamente ricoperto di licheni, il cippo era accompagnato, sull’angolo opposto del sagrato della chiesa, da un’imitazione moderna realizzata in calcestruzzo. La caratteristica forma dell’oggetto, la presenza di una decorazione sulla parte superiore del gusto e l’osservazione della pietra (un marmo caratterizzato da una tessitura cristallina con grani piccoli e di dimensioni inferiori a 1 mm), portano ad identificare il monumento come un grande cippo etrusco “a clava”, tra i più grandi esemplari del tipo. Dopo un sopralluogo, il cippo è stato riconosciuto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana mentre a realizzare il restauro ci ha pensato, a spese proprie, l’azienda, che ha affidato la ricognizione e lo studio all’etruscologo Luca Cappuccini. “L’abbiamo regolarmente denunciato ed è ora di nostra proprietà - continua Emilia Nardi - la nostra intenzione ora è di esporlo al pubblico. Allestiremo un piccolo museo per raccontare la storia dell’Etruria”. L’occasione giusta sarà il prossimo 8 aprile, con un incontro-dibattito con l’ingegnere Luciano Vagni e il contributo di un etruscologo. “Una chiacchierata alla scoperta del nostro territorio - conclude Nardi - che è ricchissimo di storia etrusca, materia che andrebbe spiegata bene. Poggio Civitella ne è un esempio. Montalcino, insieme a Murlo, è l’area più sacra dell’Etruria”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024