Il ruolo di apripista del Brunello di Montalcino all’estero, la sua forte crescita sul web (dove è la denominazione più venduta nella fascia dei vini ultra-premium), la sua percezione nell’immaginario collettivo del consumatore cinese. Queste le considerazioni dei protagonisti della prima tavola rotonda di Benvenuto Brunello, guidata da Luciano Ferraro e andata in scena questa mattina al Teatro degli Astrusi di Montalcino (clicca qui per vedere il video integrale del dibattito).
“Il Brunello di Montalcino ha una porzione importante dei volumi fatti su Tannico - spiega Marco Magnavacallo, amministratore delegato di Tannico -. Nella fascia dei vini ultra-premium è la denominazione più venduta, ancor più del Barolo e dell’Amarone. Quello che beve il Brunello è un cliente particolare, che spende due volte tanto la media degli altri clienti e per ogni euro speso in Brunello ne spende un altro in champagne”.
“Dal 2016/17 il Brunello è in grande crescita - sottolinea Andrea Nardi Dei, fondatore di Vino75 - e il suo ruolo è fare da apripista, per comunicare l’eccellenza della produzione vitivinicola italiana e dimostrare che anche l’Italia può competere con i grandi vini francesi”.
“I cinesi non hanno ancora le competenze per riconoscere le diverse aziende. Comprano quindi o per prezzo o per marca - commenta Manfredi Minutelli, responsabile food & wine di Alibaba - e il Brunello è percepito come marca. Una marca posizionata nel settore premium che rappresenta il top della produzione vitivinicola italiana, e per questo è molto ricercato”.
Domani sarà la volta del dibattito, guidato sempre da Ferraro, con il meteorologo di La7 Paolo Sottocorona, Robert Camuto di Wine Spectator e alcuni giovani produttori montalcinesi su prospettive e proposte sulle nuove modalità di viticoltura alla luce dei cambiamenti climatici in atto.
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