Che la vendemmia 2017, numericamente parlando, sia stata complicata non è certo una novità. Ammonta a 145 milioni di ettolitri la produzione stimata in Ue dalla Commissione Europea con un - 14% sul 2016, sottolinea l’ultimo report Ismea sul comparto del vino. Dati Ue che, in attesa delle conferme ufficiali dei vari Paesi membri, parlano di cali del -18% in Francia e del -15% in Spagna. Anche per l’Italia il conto ufficiale ancora non arriva, ma si resta in un range tra i 40 milioni di ettolitri stimati da Ismea e Uiv ed i 38,9 di Assoenologi, con una diminuzione tra il -26% ed il -28%. Ovviamente, come già riportato da WineNews analizzando i listini Ismea, il primo effetto della minor produzione 2017, nonostante il discreto volume riportato a bilancio dall’anno prima, è stato quello della repentina impennata dei prezzi soprattutto nel segmento dei vini comuni. La minor variazione dei vini Dop, sottolinea Ismea, dimostra che per questa categoria il mercato risente solo marginalmente di eventi congiunturali. Nel segmento dei rossi si segnala il costante incremento e la leadership del Brunello che ha portato le quotazioni sopra i mille euro l’ettolitro.
Il borsino dei prezzi alla produzione secondo Ismea (riportato da WineNews)
A fine 2017, i dati dei prezzi alla produzione rilevati da Ismea (quotazioni medie, franco magazzino e Iva esclusa dell’ultima annata in commercio), dicono che tra i rossi a denominazione, la triade al vertice è sempre quella formata da Brunello di Montalcino (1017 euro ad ettolitro, +13,9% sul 2016), dall’Amarone della Valpolicella (850 euro, stabile) e dal Barolo (820 euro ad ettolitro, +0,6%). A seguire vengono il Barbaresco a 560 euro ad ettolitro (+13%), l’Alto Adige Lagrein a 385 euro (+1,3%), il vino Nobile di Montepulciano a 291,6 euro (-15,3%), davanti di pochi centesimi al Nebbiolo d’Alba, a 291,2 euro ad ettolitro (+8%). Chiudono la “top” 10 il Valpolicella Classico, a 267,9 euro ad ettolitro (-14,9%), il Valpolicella, a 250 euro, ed il Chianti Classico, a 234 euro (-11,3%).