Montalcino piange la scomparsa di Ivo Caprioli. Socialista convinto, tra gli ideatori delle Feste Identitarie e degli Studi Etruschi Italici, Caprioli, 95 anni, è stato uno dei personaggi più influenti della Montalcino del Novecento, che ha portato alla modernità e alla fama di oggi grazie alla sua lungimiranza nel credere fortemente nella cultura e nel turismo. Innovatore, figura poliedrica e profondamente legato alla sua terra, è stato direttore amministrativo dell’Ospedale di Montalcino per oltre vent’anni, ma la sua vita ha spaziato in vari ambiti: amministrativo, politico, storico, sociale, folkloristico.
Caprioli è stato uno storico militante del Partito Socialista Italiano, anche se non ha mai ricevuto, per sua scelta, un incarico politico. Appassionato di storia (raccoglieva e conservava centinaia di documenti e fotografie), insieme ad Assunto Pignattai è stato promotore dell’associazione Studi Etruschi Italici e lo scopritore dei molti reperti archeologici del territorio, in primis quelli della fortezza etrusca di Poggio alla Civitella.
Uno dei contributi più grandi per la rinascita di Montalcino, dal punto di vista turistico-culturale, Ivo l’ha dato sul finire degli anni Cinquanta, con la nascita della Sagra del Tordo. Un’iniziativa portata avanti con altri giovani di Montalcino, tra i quali Mario Lamoretti, da molti ricordato come l’anima pittorica della Festa, e Antonio Farnetani, del quale, ancora oggi, il Banditore, nei giorni di festa, legge le parole scritte nel 1958. “Mio babbo Bruno era vicesindaco di Montalcino - raccontò tempo fa Caprioli alla Montalcinonews - e voleva richiamare sempre di più l’attenzione e la venuta di turisti e forestieri. Ci venne questa idea rifacendosi alla vecchia Montalcino, quando era, come dimostra la lupa messa in Piazza Garibaldi, divisa in Terzieri; il terzo di San Salvatore in Podio, Il terzo di Sant’ Egidio Abate e il terzo di San Lorenzo in San Pietro”.
Pensando di unire l’aspetto storico della città con quello culinario (legato alla tradizione venatoria del territorio che, con i suoi boschi custodiva il “passo” autunnale degli uccelli migratori, soprattutto di tordi, da alcuni anni divenuti specie protetta), il gruppo di ragazzi diede vita alla Sagra del Tordo. Nel 1961 furono creati i Quartieri. Anche se la città originariamente era divisa in tre terzieri, si decise, per diversi motivi, di creare quattro identità: Borghetto (di cui è stato uno dei massimi dirigenti per tanti anni, vedi foto), Pianello, Ruga e Travaglio. Con la creazione dei Quartieri si decise anche di dare vita ad una competizione, una gara che mettesse i quattro popoli a confronto e, nel 1961, i Quartieri lottarono tra loro per primeggiare in una gara per la miglior rappresentanza in costume. Il torneo di tiro con l’arco, che sostituisce la gara dei costumi, debutta nell’ottobre 1962. “L’idea del tiro con l’arco è venuta a me - ha raccontato Ivo lo scorso novembre - quando studiavo a Torino e andavo a correre nei prati vedevo i ragazzi che si cimentavano in questa attività. Ci provai anche io e lo proposi a Montalcino, da qui è nata la Festa come la vediamo oggi”.
Caprioli avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 3 luglio. Fino a pochi mesi va era in salute. Poi una brutta caduta, a dicembre, ha portato velocemente ad un peggioramento della situazione. Fino alla sua scomparsa, in un giorno di grande dolore per Montalcino. Che non può che concedersi un religioso silenzio, uno sguardo al cielo e un ringraziamento ad un personaggio che ha dato tantissimo ai propri concittadini.