Adesso basta. Bisogna intervenire sulle strade. Chi di dovere dovrà farlo urgentemente. Troppi mesi sono passati senza che sia stato fatto quello che doveva esser fatto. In alcuni casi parliamo addirittura di anni. Tutto tace, nessuno dice più nulla. Ovvero mettere in sicurezza dei tratti stradali il cui stato sarebbe un complimento definire precario. Meglio dire da Medioevo, come ci suggerisce un nostro lettore imbufalito dai numerosi disagi. Troppe le buche, le frane, l’asfalto deteriorato. A Montalcino, come nelle frazioni, la musica non cambia. Non importa di chi sia la competenza, ai cittadini non interessa più perché hanno bisogno di fatti concreti. Prima che sia troppo tardi. Semafori che spuntano all’improvviso, tecnici che ogni tanto si vedono all’opera con la speranza, quella degli automobilisti, che sia finalmente la volta buona ma che in realtà sono solo interventi provvisori la cui utilità non è mai risolutiva.
Pendolari che attraversano la Cassia con paura, sempre attenti più ai cartelli di pericolo che spuntano sulla strada che a guidare tranquilli. Una storia che sembra non finire mai. Come il tratto di “strada bianca”, ma in realtà pieno di buche, che troviamo viaggiando tra Montalcino e Torrenieri dove ogni tanto gli operai tappano “i fori” che si vengono a creare in superficie. Ma “il malato” non si cura così e a ciò va aggiunto che la notte rende tutto più pericoloso a cause della scarsa visibilità. Provare per credere anche il tratto di strada tra Montisi e San Giovanni d’Asso, anche in questo caso le segnalazioni critiche che ci arrivano sono numerose. Di Camigliano ne abbiamo già scritto e pure per andare in direzione Sant’Angelo la prudenza non è mai troppa perché il manto stradale in dei punti presenta più di una complicazione. Perché poi si parla tanto degli eccessi di velocità alla guida. Che vanno censurati, ovviamente. Ma il vero problema, in realtà, sembra essere la cattiva manutenzione delle strade. Se ne discute poco e si agisce pure meno. Si mettono dossi, autovelox, si fanno multe. Sembra che la colpa sia sempre di chi si mette alla guida, di coloro che quando sbagliano pagano con multe salate e punti tagliati nella patente. Ma le strade però non si aggiustano e i cittadini si accollano pure questo problema che non hanno creato loro. Una tendenza che sta dilagando un po’ovunque ma a cui non bisogna rassegnarsi.
E sarebbe, forse, anche il caso di rivedere alcune politiche di viabilità. Ciclisti, trattori, tir, automobili: tutti insieme in un’unica carreggiata. Non è troppo? Non è pensabile di creare qualche percorso alternativo che oltre a scongelare il traffico migliorerebbe anche la sicurezza e la fruizione turistica del territorio? Ridateci le strade, ma quelle sicure. Perché poi sarebbe imperdonabile e doloroso finire nelle pagine di cronaca per una tragedia.
Nelle pagine di cronaca ci siamo gia’ finiti: se non ricordo male qualche mese fa un motociclista e’ morto percorrendo, per andare ao lavoro, la strada da Tavernelle a Camigliano.
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