“A Poggio Civitella ci sono rimasti solo i cinghiali”. Il professore di Etruscologia dell’Università di Firenze Luigi Donati è stato il primo a denunciare lo stato di abbandono del parco archeologico di Montalcino, che ospita l’unica fortezza etrusca al mondo completamente scavata e restaurata, grazie a quindici anni di studi e lavori di archeologi di fama internazionale. Un reperto unico, un primato che Montalcino non è però riuscita a valorizzare, visto che il sito è abbandonato a se stesso ormai da cinque anni. E il paradosso è che i problemi sono sorti con un finanziamento congiunto di Regione (367.000 euro) e Comune (133.000 euro), per un totale di 500.000 euro. Risorse utilizzate per realizzare reception, servizi igienici, fontanelli, percorsi per disabili, e, soprattutto, una recinzione, definita “una catastrofe” da Donati. Prima, infatti, il parco era di libero accesso, gratis, meta di studenti e turisti soprattutto tedeschi e americani. Adesso invece “gli unici ad entrare sono cinghiali e animali selvatici. Tutto per colpa di quella recinzione che non era nemmeno necessaria”, lamenta il professore, che è segretario generale dell’istituto di Studi Etruschi e per quindici anni ha seguito i lavori di scavo a Poggio Civitella.
A stretto giro di posta, sulle pagine del “Corriere Fiorentino”, è arrivata la risposta del sindaco Silvio Franceschelli. “Poggio Civitella riaprirà - ha detto il primo cittadino - ci sono stato prima di Natale, e la situazione non è affatto di abbandono. L’ultimo taglio dell’erba lo abbiamo fatto un anno e mezzo fa, c’è solo da sistemare la vegetazione intorno alla fortezza, che è più esposta alla luce e alla crescita delle piante, un lavoro di un paio di giorni che è in programma entro la fine del mese”. I ritardi, spiega Franceschelli, sono dovuti anche alla recente fusione con San Giovanni d’Asso. “Adesso, dopo un periodo di transizione che abbiamo avuto in tutti gli ambiti amministrativi, siamo pronti. Abbiamo chiuso il Museo Civico e Diocesano per manutenzione, sistemeremo anche la Madonna delle Grazie, e poi procederemo con un bando per affidare la gestione di tutto il patrimonio di Montalcino. Di sicuro, il Comune non poteva permettersi di spendere, in questi anni di passaggio, 30-40.000 euro per un custode”. Durante il sopralluogo, il sindaco ha trovato la recinzione tagliata e il cancello aperto. “Abbiamo ricucito la rete e chiuso il cancello e la zona è videosorvegliata. I cinghiali? Poggio Civitella è nel bosco, possono essere entrati, ma i tagli alla rete non li hanno certo fatti loro”.
“Ci sono stato un paio di mesi fa e le cose sono un po’ diverse da come le ha descritte il sindaco - ha risposto Donati alla Montalcinonews - il punto della rete che ho visto io non era tagliato con le tronchesi, ma era stato sollevato dai cinghiali. La mia intenzione non è fare polemica, assolutamente, ma se non altro il dibattito è servito a smuovere le acque. Ho lavorato a Poggio Civitella quindici anni, e la mia sensazione è che l’amministrazione locale non ci abbia creduto molto”. I lavori si sono completati al momento dell’inaugurazione del museo, nel 2008. “Si trattava solo di mantenerlo e di segnalarlo con dei cartelli - aggiunge il professore -. La zona è bellissima, si trova sul percorso di Sant’Antimo, ma la gente come fa a saperlo? Murlo per esempio è ben segnalata. Mi dispiace per il Paese e per i Quartieri, che sono stati gentilissimi nell’accoglierci per quindici anni e hanno creduto nel progetto. Speriamo che la cosa si possa rimettere in moto. Ho fatto scrivere una lettera a chi mi ha sostituito all’Università di Firenze (Donati è adesso in pensione, ndr), dichiarando la nostra disponibilità a collaborare al una possibile soluzione. Attendiamo una risposta del sindaco”.
Poggio Civitella, conclude il professore Donati, riveste un’importanza fondamentale. “Per la prima volta in 250 anni di scavi archeologici, è stata interamente scavata, restaurata e resa visibile una fortezza etrusca. Sono state portate alla luce migliaia di tombe, templi, case, ma mai per intero una fortezza etrusca. Poggio Civitella è la prima e unica. Chi vuole vedere una fortezza etrusca deve venire qui. È un reperto unico nell’etruscologia. È questo che cerco di far capire a Montalcino”.
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