Il tema della chiusura delle filiali Mps in Toscana sta aprendo un forte dibattito in tutta la Regione. Ieri il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una mozione del Pd a firma Giacomo Bugliani, che ha richiesto alla Giunta di attivarsi nei confronti del Governo per mettere in campo iniziative per salvaguardare la presenza degli istituti di credito nelle zone interne e montane della Regione. “L’avvio della chiusura di alcune filiali in questi territori - ha spiegato Bugliani - ha comportato un diffuso allarme da parte dei cittadini e degli stessi sindaci dei Comuni interessati. Non possiamo permettere che le operazioni di ristrutturazione degli istituti di credito rischino di favorire un progressivo abbandono di questi territori”.
Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Bologni, giornalista di Repubblica, che dal suo blog personale ha espresso i suoi dubbi sulle politiche della Banca. “Che Mps debba chiudere filiali, è ineluttabile, necessario, imposto dall’Ue e vale la salvezza di Rocca Salimbeni - ha scritto Bologni - un’obiezione è però consentita, richiamandosi proprio agli orientamenti dati dall’Europa, e recepiti dal Governo, che disegnano per Mps un ritorno al passato e impongono alla Banca di ritirarsi e concentrarsi sul territorio, con logico fulcro quello d’origine, la Toscana. E allora, alla luce di questi orientamenti europei (è un eufemismo, meglio chiamarli diktat), ha un senso che Mps chiuda venti agenzie in centri storici della Toscana dove da secoli quegli sportelli rappresentano l’unica filiale bancaria, elemento del tessuto economico e sociale del territorio? Non ci sono alternative più logiche? Non è che il piano di chiusure debba essere ripensato con maggiore attenzione alla nuova mission della Banca che è quella di scommettere sui territori?”.
Il tema, di estrema attualità, sta coinvolgendo anche il Comune di Montalcino, che nel 2013 ha perso Castelnuovo dell’Abate, nello scorso novembre Sant’Angelo in Colle e adesso è imminente la chiusura dello sportello di Torrenieri. Dall’amministrazione comunale sono partiti diversi solleciti verso la Banca, senza però ottenere gli effetti sperati. Lo spin off è previsto tra il 20 e il 21 gennaio, quando spariranno 25 filiali, delle quali sette nel senese: Chiusi, Castiglione d’Orcia, Montefollonico, Ponte a Tressa, Staggia Senese, Torrita di Siena e, appunto, anche Torrenieri.
toh! mentre dai nostri politici passa tutto sotto silenzio ….. in regione ( lo stesso pd) solleva il caso della desertificazione delle periferie…!