E standing ovation fu insieme a un pieno di consensi. Oggi pomeriggio, dopo la presentazione della Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino, si è tenuto il consiglio comunale aperto che si è coronato con l’assegnazione della cittadinanza onoraria per James Suckling, il critico americano che ha contribuito con i suoi giudizi a celebrare il Brunello di Montalcino nel mondo. Lo stesso Suckling che fu il primo, il 21 marzo 2008, sulle pagine di “Wine Spectator”, a rilanciare la notizia di quella che sarebbe poi passata alla storia come “Brunellopoli”, con il suo articolo “Smoke & Fire in Montalcino”. Ma oggi è stata una giornata di festa con un teatro degli Astrusi gremito e che ha radunato il mondo del vino “che conta” e altri imprenditori di spicco. Il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Nafi ha introdotto i lavori anticipando gli interventi del sindaco Silvio Franceschelli e dei consiglieri.
Poi hanno preso la parola gli ospiti, con i produttori di Brunello, e non solo, che hanno sottolineato a più riprese il merito del lavoro di Suckling che ha dato valore a Montalcino, al suo prodotto principe e all’intero territorio. Angelo Gaja, “il re del Barbaresco”, ha ricordato con ragione come “è la prima volta che in Italia viene dato un riconoscimento del genere. In Francia lo hanno assegnato a Parker. Ritengo sia meritato. I lettori di Suckling hanno fiducia in lui e in quello che dice. Non utilizza simboli ma una scala di punti che è molto più selezionata. Quando viene dato un 100 a un Brunello fa bene a tutti. Perché poi questo nome entra in testa e chi lo legge viene qui. Montalcino è un posto magico perché moltiplica le diversità del vino. Trovo molto bello quello che è successo oggi”. Montalcino, dunque, è arrivato per primo ancora un’altra volta. Marco Bacci, proprietario dell’azienda Renieri, ha preso il microfono in mano e con emozione ha ringraziato Suckling “perché è la persona che ha dato di più alla nostra denominazione esaltando quello che abbiamo fatto. La passione che ha avuto per i nostri vini è stata una cosa fantastica, gli dico grazie a nome di tutti”. Della stessa opinione anche il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni che ha accolto in modo positivo la notizia della cittadinanza onoraria a Suckling “visto che ha sempre parlato bene di Montalcino e dei produttori. Gli dobbiamo tanto, grazie a lui i nostri vini sono conosciuti nel mondo con i turisti che poi vengono qua. Se oggi possiamo parlare di Fondazione è anche merito di Suckling”. Renzo Cotarella ha evidenziato come il riconoscimento proposto dal sindaco “sia un atto dovuto. Suckling è un grande giornalista, prima di lui nessun vino italiano era salito in cima nella graduatoria di Wine Spectator. Ha dato valore anche a quello che c’è dietro al vino”.
Massimo Ferragamo riconosce che i giudizi della celebre “penna” del vino internazionale hanno contribuito a valorizzare il territorio. Poi svela un aneddoto: “una delle prime cose che feci quando acquistai Castiglion del Bosco fu chiamare James per dargli la notizia e lui mi rispose “ma tu sei pazzo!”. Il marchese Lamberto Frescobaldi loda la scelta del consiglio comunale e il lavoro di Suckling sottolineando come Montalcino “è uno dei pochi posti dove non si può dire che prima si stava meglio. Negli anni ’70 c’erano tanti boschi che hanno lasciato posto ai vigneti. Ed è stata una fortuna”. Enrico Viglierchio, amministratore delegato di Banfi, l’azienda che ha contribuito più di tutte al successo internazionale del Brunello, ha evidenziato come Suckling “abbia portato l’attenzione su un territorio. Anche adesso sta facendo tantissimo per l’Italia. Grazie di cuore per tutto quello che mi hai insegnato. Suckling porta un messaggio con delle modalità che nessuno aveva mai fatto prima”. L’ex firma di Wine Spectator ha portato anche un vento di novità come precisa Stefano Cinelli Colombini, vicepresidente del Consorzio del Brunello: “James ha saputo capire le peculiarità del nostro vino per quello che è, non per i parametri stabiliti da altri”. Il riferimento è a un certo tipo di stampa internazionale. Anche Vincenzo Abruzzese, titolare dell’azienda Valdicava, sembra pensarla così: “la forza di Suckling è quella di fare il giornalista in maniera diversa, riuscendo a trovare quella cosa magica che hanno tutti i produttori italiani”. Donatella Cinelli Colombini ha rimarcato un altro aspetto di fondamentale importanza. Perché anche il Brunello ha avuto un lungo percorso prima di entrare nel “gotha” dei vini. “Bisogna dire grazie a chi ci ha creduto sin dall’inizio. Quando lo ha fatto James ci voleva coraggio e intuito. Grazie”.
Tra gli imprenditori presenti in platea anche due lontani dal mondo del vino ma che per altre ragioni sono legati al nostro territorio. L’ingegner Pasquale Forte si è unito al coro di consensi per Suckling (“ha dato un grandissimo contributo”) mentre Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly, pur ammettendo di conoscere personalmente Suckling da poche settimane è d’accordo sul prestigioso riconoscimento assegnato oggi e, allo stesso tempo, non ha perso occasione per omaggiare Montalcino che rimane sempre “al centro del mondo e in grado di pensare locale ma di agire globale. Nascere qui è una fortuna”. Il sindaco Silvio Franceschelli ha detto che “questo giornalista (Suckling ndr) mi ha sempre incuriosito, tutti ne hanno parlato bene. Il territorio è cresciuto tutto insieme grazie anche a lui, a personalità come Franco Biondi Santi e i coltivatori locali”. Il primo cittadino (a proposito, prima aveva parlato anche l’ex sindaco Mario Bindi che ha fatto un approfondimento sul cambiamento della città negli ultimi decenni) ha poi letto la motivazione per cui ha deciso di dare la cittadinanza onoraria a Suckling e il giornalista, accolto da applausi scroscianti, dopo esser salito sul palco ha ricevuto come omaggio da Carlotta Parisi una bella scultura da lei stessa realizzata. A quel punto, dopo aver ascoltato in precedenza dalla prima fila con attenzione tutti gli interventi, Suckling ha preso la parola, visibilmente emozionato, rispolverando un italiano che non ha perso i colpi. “Vorrei ringraziare la cittadinanza e i produttori perché senza di voi non potrei fare il mio lavoro. Devo dire grazie anche a mamma perché con i suoi mille dollari anni fa sono venuto in Italia a visitare le regioni che producono vino. Quando sono arrivato qui non c’era tanta gente come adesso. Ma ho visto subito che era un paese magico con una luce speciale ed ho pensato che qui dovevano fare un vino straordinario. Sempre dovrò ringraziare Franco (Biondi Santi ndr) e la sua famiglia, ma ho incontrato tanta gente che mi ha fatto vivere un momento incredibile. Grazie anche all’appoggio di Wine Spectator dovevo fare qualcosa per il Brunello perché è il numero uno in Italia. Tutto è andato bene, ci sono tanti produttori che ogni anno fanno meglio. Nei prossimi cinque anni - prosegue Suckling - in Cina parleranno del Brunello come è avvenuto negli Stati Uniti venti anni fa fa (Suckling è ora attivo soprattutto in Asia con il suo portale ndr). Per me questo riconoscimento è ancora più importante di quello di Cavaliere del Lavoro. Quando parlo di casa la mia casa è in Italia”. Alla cerimonia hanno partecipato anche i vertici dei quattro Quartieri di Montalcino.
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