Non è voluto mancare nessuno per l’ultimo saluto a Rudy Buratti, il direttore enologo di Castello Banfi, morto a soli 56 anni per un male incurabile. Nella chiesa di Sant’Angelo Scalo si sono radunati amici di una vita, enologi, persone che lo conoscevano e lo stimavano. Montalcino e (non solo) ha partecipato alle esequie di Buratti con profonda tristezza per la perdita di un grande professionista ma anche di un uomo dai valori umani genuini. L’azienda Banfi si è stretta intorno alla famiglia di Rudy, e con grande commozione ha ricordato colui che per ben trentacinque anni ha dedicato le proprie energie e competenze a un lavoro che era prima di tutto una passione. Anzi, un grande amore.
Dagli Stati Uniti è arrivata Cristina Mariani-May proprietaria di Castello Banfi che ha pronunciato un discorso che ha toccato i presenti. Lo riportiamo in versione integrale: “35 anni fa in occasione dell’inaugurazione della nuova cantina Banfi, ed esattamente in questo posto dove ci troviamo oggi tristemente riuniti, mio padre John fece un discorso appassionato, importante e per certi versi lungimirante. Un discorso che parlava di sogni, di coraggio e di futuro e che si concludeva con una frase che tutti ancora ricordiamo. Quella frase di 35 anni fa diceva che quello che stavamo celebrando sarebbe stato un giorno importante e fondamentale, per il futuro di Montalcino, dell’Italia e del mondo intero. Oggi, con la prematura scomparsa del nostro caro amico e collega Rudy, vorrei dire a tutti voi, con la stessa passione e convinzione di mio padre John e sicura che questo mio è anche il vostro pensiero, che oggi è un giorno triste, tristissimo, non solo per la nostra Azienda, ma per Montalcino, per l’Italia e per il mondo intero. Per quel mondo del vino che Rudy ha amato fino alle sue ultime ore e a cui ha donato 35 anni della sua vita appassionata, umile e coraggiosa. Perché Rudy è stato, sopra ogni cosa, un esempio insuperabile di passione, umiltà e coraggio ed un grande insegnamento per tutti noi che lo abbiamo amato. Il primo ad entrare in cantina, l’ultimo ad uscire, dopo aver controllato che ogni singolo dettaglio fosse al suo posto, che ogni vino evolvesse nel modo migliore, che ogni uomo ed ogni donna del suo grande team lavorasse con la solita passione, precisione e puntualità. Lo ha fatto ogni giorno, ininterrottamente fino al suo ultimo giorno, fino ad una settimana fa quando, ormai duramente provato dalla malattia, ha lasciato per l’ultima volta la sua amata cantina e la sua gente, la sua seconda famiglia. Rudy lascia un vuoto enorme in tutti noi, un vuoto incolmabile per sua moglie Ursula e per Alexandra e Carlotta, le sue giovani ed amate figlie. Ma lascia anche tanta speranza in chi rimane e tanti bellissimi ed indelebili ricordi. Ciao Rudy, è stato un onore averti al nostro fianco per tutti questi anni. Ti ricorderemo in ogni vino che berremo, in ogni calice che alzeremo al cielo ed in tutte le battaglie che vinceremo insieme. Grazie”.
Sono molte le persone che hanno conosciuto in azienda Buratti e che conservano un ricordo limpido e prezioso della sua persona. “Un enologo a tutto tondo, sensibile, preparato - commenta alla Montalcinonews Ezio Rivella, fondatore di Banfi Spa nel 1977 - uno sperimentatore che puntava al miglioramento continuo. Rudy era un dirigente serio, un trentino fino al midollo. Perdiamo un grande uomo e un professionista esemplare”. Il professor Attilio Scienza ha passato insieme a Buratti tanti momenti felici che non dimenticherà mai. Ma oggi ci tiene a sottolineare un aspetto: “ricordo di questo ragazzo l’umiltà, una qualità rara nel mondo del vino. Rudy aveva una grande capacità nel suo lavoro oltre a un’esperienza notevole ma ha sempre mantenuto un profilo basso. Il suo lavoro lo sapeva fare bene, d’altronde per fare il direttore enologo in un’azienda del genere bisogna avere le idee chiare. Rudy le aveva. Una grande perdita per tutti”. C’è stata anche una cerimonia a Castello Banfi dove Buratti è stato ricordato dal presidente Remo Grassi e dall’amministratore delegato Enrico Viglierchio, due colleghi ma soprattutto due amici. Ciao Rudy, ci mancherai. Ci manchi già.