È la Val d’Orcia patrimonio Unesco, culla di grandi vini come il Brunello di Montalcino, e di realtà emergenti come la Doc Orcia, mix straordinario di storia, paesaggi incontaminati, arte ed enogastronomia, la meta italiana selezionata tra i “Top 10 Wine Getaways of 2018” dalla rivista Usa “Wine Enthusiast”. Una Val d’Orcia che, spiega la italian editor Kerin O’Keefe, “sembra uscire da un dipinto del Rinascimento. Punteggiata di fattorie, cipressi, oliveti e vigneti, le colline gentili ed i campi rappresentano la quintessenza del paesaggio Italiano. Il territorio è la casa del Brunello di Montalcino, uno dei vini italiani più celebrati, così come dell’Orcia Doc, uno dei segreti meglio custoditi del Belpaese. E insieme ai grandi vini e agli scenari fantastici, le pittoresche cittadine di Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, gemme artistiche e culturali, fanno di questa destinazione un paradiso per i wine lovers”.
“Primavera, estate ed inizio autunno sono il periodo migliore dell’anno per godere di attività all’area aperta e di wine tour”, spiega la rivista, in un territorio davvero ricco di storia e che, oltre alla denominazioni citate, vale la pena ricordare, sfiora Montepulciano ed il suo Vino Nobile, e come sottolinea la O’Keefe, è a pochi chilometri da Siena, una delle capitali del Chianti Classico. Tanti i luoghi dedicati al wine & food che potrebbero essere segnalati. Quelli scelti da Wine Enthusiast, sul fronte della ristorazione, sono l’Osteria Perillà a Rocca d’Orcia (ristorante fresco di prima stella Michelin, ndr), per una cucina di alto livello fatta di ingredienti local, La Bottega di Cacio nel borgo di Bagno Vignoni e, ancora, a Montalcino, la Vineria le Potazzine e La Taverna Banfi, ristorante di Castello Banfi.
Strettamente legati al vino anche i consigli per l’alloggio, perchè se primeggia nelle segnalazioni l’Adler Thermae Wellness & Spa Resort, la struttura di più alto livello del territorio, per soggiorni tra le vigne il magazine segnala, a Montalcino il Castello di Velona Resort e Borgo Canalicchio di Sopra Wine Relais, e a Castiglione d’Orcia gli appartamenti della tenuta Poggio al Vento. Tra una degustazione e l’altra, imperdibili le visite a Pienza, una delle poche “città ideali” del Rinascimento davvero realizzate, grazie al progetto urbanistico di Bernardo Rossellino per Papa Pio II, nel Quattrocento, perla urbana a metà strada tra Montalcino e Montepulciano, le tante possibilità di passeggiate a piedi o in biciclette sulle tante strade bianche del territorio, anche attraverso la Via Francigena, o una visita alle Termali di Bagni San Filippo. Senza dimenticare l’abbazia di Sant’Antimo, di epoca Carolingia, a Montalcino.
Ed ancora, tornando al vino, centinaia le possibilità per chi vuole degustare i vini del territorio. Dalla Tenuta Greppo di Biondi Santi, “dove si può imparare qualcosa di più sulla famiglia che ha inventato il Brunello di Montalcino”, scrive “Wine Enthusiast”, a Castello Banfi, dalla cantina Ciacci Piccolomini d’Arogona al Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini, o le “boutique wineries” come Baricci, Colombaio, Montosoli, “situate tutte sulle pendici della celebrata collina di Montosoli”, o Le Chiuse. Sempre a Montalcino, da non perdere secondo il magazine una visita all’Enoteca Osticcio e all’Enoteca La Fortezza, che alberga nella trecentesca fortezza del Paese. Per assaggiare il meglio dell’Orcia Doc, invece, i suggerimenti sono Podere Forte, la cantina biodinamica creata da Pasquale Forte a Castiglione d’Orcia, o la Tenuta Sanoner a Bagno Vignoni, e da non perdere una visita all’azienda Capitoni a Pienza.
Solo alcuni, ovviamente, dei tanti suggerimenti possibili tra eccellenze vinicole, artistiche, e paesaggistiche, indicate in un articolo che, insieme alla Val d’Orcia, nel mondo, seleziona destinazioni come la San Luis Obispo Coast, in California, la Grand Valley, in Colorado, la Corsica, in Francia, la Southern Coast in Uruguay, Cape Town in Sudafrica, Melbourne, in Australia, la Regione della Styria, in Austria, il “Triangolo dello Cherry”, tra Jerez de la Frontera, Sanlúcar de Barrameda ed El Puerto de Santa María, in Spagna, ed Hong Kong, una della grandi capitali mondiali del mercato del vino.