Susanna Padelletti, discendente di una delle più antiche famiglie di Montalcino, ha aperto alla Montalcinonews le porte della Chiesa Evangelica Valdese, costruita sul finire dell’Ottocento da suo nonno Carlo per farne un punto di aggregazione della comunità valdese. “Tutte le domeniche - spiega Padelletti - veniva un pastore da Siena o Firenze a celebrare il culto. Poi, negli anni Sessanta, è arrivato lo spopolamento di Montalcino e noi stessi ci siamo allontanati per motivi di lavoro. È rimasta la funzione privata. Sono state celebrate alcune cerimonie, per esempio il mio matrimonio. La Chiesa Valdese, che dovrebbe gestire l’edificio, non riesce a trovargli una funzione”. Quale futuro potrebbe avere questo spazio spoglio, silenzioso, anche mistico? “Ci si potrebbero fare tante cose - risponde Padelletti -. Dei concerti, sfruttando l’acustica, oppure una galleria d’arte. Un centro culturale profondo potrebbe trovare un ottimo collocamento. È una stanza dove qualcuno dice che abiti Dio. È talmente spoglia che ognuno può trovare la voglia di guardarsi dentro e dialogare con l’eterno”.
Focus: la Famiglia Padelletti
I Padelletti sono autori e protagonisti della storia di Montalcino. Si hanno notizie dal 1676, quando risultano essere proprietari di una conceria, per poi passare a Domenico Padelletti, maestro di retorica nel seminario locale dal 1797 e rinomato membro dell’Accademia dei Fisiocritici fino a Dino Padelletti, fondatore nel 1886 dell’Unione Operaia Montalcinese, presieduta poi dal nipote Carlo, ed ideatore nel 1894 dell’asilo infantile “Sofia Padelletti”. Ma fu Carlo Padelletti, a partire dal 1902, il vero protagonista della vita e dello sviluppo sociale ed economico della città. Dalla costruzione di uno stabilimento a vapore all’interno delle mura cittadine, che segnò per Montalcino l’indipendenza dai corsi d’acqua, troppo distanti dal centro abitato, alla prima proiezione cinematografica, il 10 ottobre 1907, dall’impianto della Tipografia la Stella, fino alla dotazione dell’acquedotto del vivo, il telefono pubblico, la corsa giornaliera per gli autobus nel tratto Siena-Montalcino e ritorno, e le colonie marine per bambini. Carlo ottenne nel 1903 una medaglia d’oro per aver iscritto tutti i soci all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, nato nel 1989.
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