Venti milioni di euro. È la cifra stanziata dal Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud, che ha approvato lo scorso dicembre il Piano 2018 per pianificare tutti gli interventi di manutenzione degli 11.000 km di corsi d’acqua del reticolo che comprende la Provincia di Grosseto e parte di quella senese. Un territorio vastissimo, che interessa anche il Comune di Montalcino con i fiumi Ombrone, Orcia e Asso.
Nel complesso, dei circa 20 milioni di euro, 7 sono destinati alle opere di manutenzione ordinaria, finanziata dal gettito delle bollette (i tributi dei cittadini), mentre la restante parte è rivolta alla manutenzione straordinaria, finanziata da fondi statali e regionali. “La manutenzione ordinaria è equamente distribuita su tutto il territorio, che comprende 54 Comuni - spiega alla Montalcinonews l’ingegner Massimo Tassi, responsabile del servizio manutenzione del Consorzio - e consiste nel migliorare le situazioni di sicurezza e nel prevenire tutti i danneggiamenti che possono accadere in caso di alluvioni”.
Difficile, se non impossibile, prevedere la cifra destinata a Montalcino. Il Piano di bonifica va infatti oltre i confini comunali, e la suddivisione viene fatta per unità idrografiche omogenee, cioè considerando i corsi d’acqua. Una cosa, però, si può calcolare. Il reticolo idrico dentro il Comune di Montalcino corrisponde a oltre 2.000 km e il Piano di interventi interessa una buona parte di questo reticolo, circa il 25-30%. “In gran parte si tratta di manutenzione dei corsi d’acqua - continua Tassi -. I punti più pericolosi? A Torrenieri, sull’Asso e i suoi affluenti, per mitigare gli effetti di una potenziale piena che potrebbe danneggiare infrastrutture, ponti, ferrovie. Alcuni interventi sono già stati fatti nel 2017. Nel 2018 li prolungheremo”.
Importanti interventi anche nella zona dell’Orcia, nella parte non vincolata dalla zona protetta, e sul versante Nord della collina montalcinese, dove l’Ombrone scende verso Buonconvento. “Si tratta principalmente di corsi d’acqua minori, affluenti che potrebbero avere interferenze con opere d’arte, infrastrutture, cantine, vigneti…”, conclude Tassi. I primi lavori, meteo permettendo, cominceranno a febbraio. A primavera e autunno le decespugliazioni, mentre il grosso degli interventi sarà fatto nel periodo estivo, con attività come la riprofilatura dei corsi d’acqua.