“I danni da fauna selvatica per gli agricoltori sono il problema dei problemi”. A parlare è Gianluca Cavicchioli, direttore Confagricoltura Siena, sulle pagine de La Nazione. E i numeri, in effetti, confermano la preoccupazione diffusa degli agricoltori, che chiedono indennizzi agli Atc (ambiti territoriali di caccia), le strutture territoriali a cui è affidata la gestione faunistica, oltre all’organizzazione dell’esercizio venatorio. Al 31 ottobre 2017, agli Atc Siena Nord e Siena Sud, i due ambiti che racchiudono l’intera Provincia (Montalcino appartiene al primo), sono arrivate denunce, per danni da fauna selvatica, per 1.583.917 euro (frutto di 889 perizie di accertamento). Erano 790.201 euro giusto un anno prima, al 31 ottobre 2016, con 724 perizie fatte (781.269 euro i danni liquidati il 31 ottobre 2015). Nell’ultimo anno i numeri sono quindi praticamente raddoppiati. “Un trend non più sostenibile di questo passo, con gli indennizzi da parte di Atc”, lancia l’allarme ancora il direttore Cavicchioli.
Entrando nel dettaglio - leggiamo sempre su La Nazione - i danni relativi ad Atc Nord sono per 1.101.306 euro (+53% rispetto al 2016) e quelli del Sud provincia per 482.611 euro (+40%). Poi c’è la suddivisione in base a chi fa danni (le specie) e a quali colture: si scopre che nell’Atc Nord la coltura che lamenta più danni è la vite: un valore massimo del danno frutto del valore massimo della coltura stessa, che costa (ed è ripagata) in base al vitigno specifico e così va da 75 euro al quintale (Igt rosso) ai 400 euro al quintale del Brunello. Ebbene nell’Atc Nord i danni alla coltura uva ammontano a 897.000 euro (sul totale di 1,1 milioni di euro), quelli ai cereali sono per 108.000 euro.
Un discorso mirato meritano le specie dannose: se per i più i danni da fauna selvatica sono legati ai cinghiali, in realtà questi sono effettivamente responsabili delle perdite soprattutto in Valdorcia, a scapito delle distese di cereali; al Nord, nel Chianti soprattutto, invece i nemici numero uno sono caprioli e cervi. “L’attuale legge obiettivo ha fatto qualcosa contro il cinghiale - spiega il direttore Cavicchioli -, che è cacciato, ma è inefficace per caprioli e cervi, con enorme innalzamento dei danni legati a queste specie”.
Per quanto riguarda la ripartizione dei danni nei Comuni dove si sono verificati, l’ex San Giovanni d’Asso nel 2017 ha visto liquidati appena 2.430 euro, ma il vicino e nuovo Comune di Montalcino ben 104.000 euro.