Tutti insieme (tranne la politica, per adesso) per un unico obiettivo: una riserva Unesco nelle Crete senesi. È l’ambizioso progetto dell’Associazione Tartufai senesi, con sede a San Giovanni d’Asso, che ha appena costituito un’associazione per ottenere il prestigioso Mab (acronimo di “Man and the biosphere”), un riconoscimento che di per sé non porta direttamente soldi in cassa, ma regala al comprensorio che lo ottiene un marchio di qualità che potrebbe rendere più facile l’accesso ai fondi europei, oltre a prospettive legate al turismo decisamente interessanti.
Il Consiglio di Amministrazione della neonata Associazione Crete Senesi Per Unesco è formato dal presidente dell’Associazione Tartufai Senesi Paolo Valdambrini, Gianfranco Berni, Valentino Berni, Gilberto Bragato (studioso dei sistemi di biodiversità) e Francesco Paola, avvocato e presidente dell’Associazione Monte Peglia per Unesco.
Di come si sono incontrate due realtà come le Crete Senesi e il parco naturale di Monte Peglia (nel Comune di San Venanzo, Terni) ce lo spiega lo stesso Valdambrini. “A ridosso del Monte Peglia esiste una zona particolare - spiega il presidente dei tartufai senesi - un terreno abbandonato, a vocazione tartufigena. Francesco Paola si è accorto di tartufai che cercavano tartufi anche nei momenti non consentiti dalla legge. Col mio profondo stupore ma anche contentezza, ha contattato la nostra associazione dicendoci che non era riuscito a trovare altri enti che tutelassero il territorio. Ci siamo incontrati e abbiamo deciso di collaborare. Poi è arrivata quest’altra idea, di fare del Monte Peglia una Riserva Unesco. Abbiamo creato insieme un comitato e, trascorsi due anni, abbiamo vinto la candidatura in Italia assieme alla Val Camonica. Adesso siamo in attesa di ulteriori sviluppi da Parigi”.
Da notare la composizione eterogenea del Comitato, a partire dall’Agenzia Forestale Regionale, l’Arci caccia, l’Associazione italiana guide escursionistiche, quattro amministrazioni comunali (tra cui Orvieto) e varie associazioni private. Paola, a quel punto, ha proposto di coinvolgere anche le Crete Senesi. Un discorso nato nei giorni della Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Giovanni d’Asso, durante una conferenza stampa in cui era presente anche un funzionario della Provincia autonoma di Bolzano, partner del Comitato e forte dell’esperienza del riconoscimento Unesco per le Dolomiti. “Ci hanno spronato con la loro testimonianza - continua Valdambrini - già le Crete offrono un paesaggio mozzafiato, che emoziona tutti turisti. Creare una riserva non farebbe che ampliare le prospettive. Non bisogna sedersi sugli allori”.
Valdambrini ci tiene a specificare che “è una proposta partorita dal basso, come vuole l’Unesco, ma che dovrà poi coinvolgere tutti i privati e le istituzioni pubbliche del territorio”. Un progetto che durerà almeno due anni, ma il primo step è già segnato. L’istituzione di un’associazione ad hoc e, a breve, un incontro a Roma col Comitato Nazionale Unesco per aprire l’istruttoria. Poi, ottenuto il via libera, sarà il tempo di Parigi, dove attualmente si trova la proposta del Monte Peglia.