Radici e deviazioni. Le radici rappresentano Montalcino, il luogo dove è nata e dove tutt’ora vive. Le deviazioni sono gli altri borghi e spazi della Val d’Orcia, dai cipressi di San Quirico fino all’armonia rinascimentale di Pienza e al bosco-giardino di San Giovanni d’Asso. Chiara Antoni, 34 anni, appassionata di vino (è sommelier) e impegnata nel mondo del turismo, ha gestito per sette giorni l’account Instagram del quotidiano Il Tirreno, che ha lanciato da tempo un’iniziativa, chiamata #BeTuscan (siate toscani). Per dieci settimane Il Tirreno ha affidato le chiavi del profilo social a dieci instagramers, uno per ciascuna Provincia della Toscana. E a fotografare il senese, ad inizio dicembre, ci ha pensato Antoni. “Ho accettato molto volentieri perché è un progetto davvero bello - spiega alla Montalcinonews -. Mi sento veramente fortunata a vivere in mezzo a tanta bellezza: non solo Montalcino, le mie radici, ma anche altri borghi della Val d’Orcia, quelle che ho chiamato deviazioni. E nelle immagini del mio viaggio #BeTuscan ho cercato di trasmettere tutto questo amore”.
Un viaggio fotografico che non poteva non partire da Montalcino, con i due simboli per eccellenza, il leccio e il Sangiovese. E poi via, verso quelle che lei chiama “deviazioni”. A partire dai cipressi di San Quirico, “una delle cose più fotografate al mondo - commenta Chiara - ma a me affascina di più quello che c’è dalla parte opposta della strada. Quando mi fermo, spesso con i clienti, loro fotografano i cipressi e io mi perdo nelle colline, in quei giochi di colori e linee meravigliosi”.
C’è poi la perfezione di Pienza, città ideale voluta da Papa Piccolomini e quindi “uno dei pochi borghi non medievali della nostra zona - si legge nella didascalia che accompagna la foto - caratterizzata invece da palazzi rinascimentali nella piazza principale e lungo il corso. Passeggiando per i vicoli del centro storico si viene sopraffatti dall’armonia di questo borgo…e dal profumo del suo famoso pecorino, ovviamente!”.
Il percorso continua a Bagno Vignoni, piccola perla della Val d’Orcia, dove Chiara è rimasta particolarmente colpita delle suggestive installazioni in giro per il borgo. Il quarto giorno (11 dicembre), invece, c’è il primo richiamo alle origini. “Vi porto in uno dei posti del cuore della mia infanzia: alla Madonnina! Ho frequentato le scuole elementari a Sant’Angelo in Colle con il vecchio, e per fortuna smantellato, metodo delle pluriclassi. Eravamo talmente pochi ad essere nati ogni anno nelle frazioni di Sant’Angelo Scalo, Sant’Angelo in Colle e campagne limitrofe che il numero non era sufficiente per costituire delle singole classi, per cui eravamo divisi in due gruppi: 1° e 2° in uno, 3°, 4° e 5° nell’altro… un gran casino, credetemi! Ma nelle belle giornate autunnali e primaverili, i due gruppi trascorrevano il tempo della ricreazione alla Madonnina (scopro oggi grazie a questa foto che si chiama in realtà Chiesa di San Pietro). Nascondino, strega comanda color, 1 2 3 stella, bandierina sono stati i giochi della mia infanzia, a contare sul muro della chiesa, a rincorrerci nel prato, a fregare le castagne alla maestra. Circondati dalla bellezza di Madre Natura”.
Il penultimo giorno è dedicato ad un’altra deviazione, a San Giovanni d’Asso, entrato a far parte del Comune di Montalcino da poco meno di un anno. “Se non ci siete mai stati vi consiglio di fare una passeggiata al Bosco della Ragnaia, un bosco-giardino creato dall’artista americano Sheppard Craige - scrive Chiara mentre posta la foto -. L’opera ha avuto inizio nel 1996 ed è in continua evoluzione. La più grossa particolarità è che non c’è una mappa, un percorso suggerito, un senso logico, niente di niente! Ognuno si sentirà libero di dare il proprio senso e trovare il proprio percorso, la propria personale interpretazione. La domanda che Sheppard si e ci pone è quella con cui i saggi concludevano i loro canti: se non qui, dove?”.
Ed ecco arrivati all’ultimo giorno della settimana. Chiara Antoni chiude il cerchio, tornando a casa, con una foto che riprende il panorama “che mi viene regalato ogni giorno da Madre Natura dalla finestra di casa mia. Il Duomo e la fortezza medievale dominano il profilo di Montalcino nei punti più alti della città. Sono fortunata e me lo ripeto tutti i giorni, mattina e sera, prima e dopo i pasti”.