E’già iniziato l’inverno a Montalcino. Dopo la Sagra del Tordo le attività cominciano ad andare in ferie e non c’è nulla di nuovo in tutto questo. Con l’avvicinarsi del Natale ci sarà “uno sprint” per poi, con tutta probabilità, richiudere le saracinesche dopo l’Epifania. Tutto legittimo, chiaro. Ma perché la città appena si abbassano le temperature sembra “addormentarsi”? Di opinioni se ne sentono molte. “Si vede che non c’è bisogno di lavorare e quanto guadagnato in estate basta e avanza”, ci dice una signora che incontriamo per il corso. Allo stesso tempo è vero che con la fine delle feste della città (Sagra del Tordo in primis) mancano iniziative di grande richiamo e ciò spinge in tanti a chiudere le porte con il doppio giro e a riposarsi. Però c’è chi sostiene che bisognerebbe pure ritornare a vivere il centro storico, cosa che in molti non fanno più per varie ragioni. Si lavora prevalentemente con i turisti a Montalcino, sono loro che consumano e acquistano “e ci si dimentica di quelli che ci vivono tutto l’anno”, esclama un signore al mercato. Abbiamo sentito più di una voce pensarla così.
Ma la verità dove sta? In un mix di tutte questi punti di vista probabilmente. Secondo Fabio Borghi della Confcommercio, “andrebbero creati eventi di spessore per richiamare la gente. Anche nei paesi limitrofi ne vengono organizzati tanti ma sarebbe utile coordinarsi per farne meno ma di qualità e in grado di attirare i visitatori soprattutto in questo periodo dell’anno. E’vero anche che bisognerebbe riscoprire il valore del residente, perché sono loro la nostra ricchezza. Il Comune ci aveva comunque pensato con un regolamento sull’arredo urbano che consente di installare strutture coperte e riscaldate”. Ma non se ne sono viste in realtà. Centro storico semi-vuoto, dunque. E il problema si rivela più ostico nei riguardi di coloro che l’affitto lo pagano tutto l’anno. Anche perché non è che a luglio si paga meno che a gennaio. Ma il giro di affari, ovviamente, non è lo stesso. Sono una minoranza, è vero, chi non ha un fondo proprio. Ciò non risolve comunque la questione che è delicata non solo per Montalcino ma anche per le tante frazioni. Intanto nuove attività all’orizzonte non se ne vedono. Anzi una sì, un negozio che sostituirà un ristorante che recentemente ha cessato l’attività.
C’è chi si chiede se un negozio può decidere di chiudere quando e per quanto vuole. Abbiamo girato la domanda a Borghi. “C’è l’obbligo di apertura per due giorni alla settimana ma d’inverno è la stagione dove solitamente si ristrutturano i locali e in caso di chiusura per questi motivi l’obbligo viene a mancare”. Probabilmente non cambierà molto anche in futuro. Però sarebbe bello che cittadini, commercianti, istituzioni e associazioni si ritrovassero, magari in un incontro pubblico, per parlarne e discuterne tutti insieme. E chissà che una soluzione non venga trovata così come nuove idee.
I residenti ( nativi o non) non vivono volentieri il centro anche perchè, alcuni commercianti, non hanno cura e pazienza. E capitato di entrare in negozi dove i proprietari non hanno nemmeno la grazia di guardarti in faccia ( credetemi è capitato piu volte). Bene, chi vive qui qualche mese all’anno, come me, ha deciso di andare a Buonconvento a far spese. Almeno qui un sorriso e cortesia, sono quasi sempre di casa.