Sempre più toscani bevono l’acqua del rubinetto (soprattutto i residenti delle Province di Siena e Grosseto), ma chiedono anche che diventi più buona. È il dato che emerge dall’indagine realizzata dall’istituto Pragma di Roma, su commissione dell’Autorità Idrica Toscana, l’ente pubblico che gestisce il servizio idrico regionale. Presentata venerdì scorso nella sede dell’Ait e basata su 6.500 interviste, la ricerca mostra come un terzo degli intervistati (31,3%) beve regolarmente l’acqua del rubinetto, il 24,7% la consuma ogni tanto e il 44% preferisce invece quella in bottiglia. Le percentuali di acqua bevuta dal rubinetto salgono tra gli utenti di Siena e Grosseto, ovvero quelli serviti dall’Acquedotto del Fiora (40,4%). Il 28,2% degli intervistati non compra mai la minerale in bottiglia.
Nel complesso - continua l’indagine di Pragma, i cui numeri sono riportati da La Nazione - i toscani chiedono che l’acqua del rubinetto sia migliore, anche a livello organolettico. Diversi gli insoddisfatti nei vari parametri analizzati: il 23,1% per la durezza, il 12% per il sapore, il 9,9 per l’odore e il 6,9 per la limpidezza. L’acqua comunque raggiunge la sufficienza: 6 cittadini su 10 si ritengono complessivamente soddisfatti.
“Questi risultati confermano un’eccellenza toscana, rispetto al resto d’Italia - ha detto il presidente di Ait e sindaco di Siena, Bruno Valentini - visto che abbiamo otto cittadini su dieci soddisfatti completamente o in parte rispetto a tutti i parametri richiesti. Non abbiamo un servizio idrico migliore soltanto delle regioni del Sud, ma anche del Nord Italia. Questo mi rende molto soddisfatto anche se puntiamo ancora a migliorare”.
“I gestori - ha concluso il direttore dell’Autorità Idrica, Alessandro Mazzei - devono concentrarsi sul sapore dell’acqua e sulla capacità di intervenire su guasti e perdite. Bisogna anche provare a migliorare i call center e gli sportelli all’utenza, con maggiore velocità nei tempi di risposta”.
Ma se l’acqua toscana è buona, non è certo economica. Come spiega La Nazione, “la spesa di una famiglia media (2,3 membri) è di 328 euro l’anno, quasi 40 in più della media italiana. E, nel 2018, sono probabili altri ritocchi: si parla di un + 2,5% per gli utenti di Publiacqua (Firenze, Prato e Pistoia e parte del Valdarno aretino), + 5% per Gaia (Massa e Carrata) e 4,4% per l’Acquedotto del Fiora (Siena e Grosseto)”. Ritocchi che dovrebbero servire ad aumentare gli investimenti e a creare il fondo annunciato dal presidente della Regione, Enrico Rossi, che verrebbe gestito da Ait per interventi strutturali contro la siccità a partire da pozzi, dissalatori e invasi.