Montisi si prepara alla sua grande festa, “Il primo olio ed altro ancora…”, evento giunto quest’anno alla diciottesima edizione e in programma dal 28 ottobre al 1° novembre. Una manifestazione ormai collaudata e fortemente radicata sul territorio che trasforma il borgo in una vera e propria festa con degustazioni, spettacoli teatrali, corsi di assaggio e molto altro ancora tra cui visite nei frantoi e il concorso amatoriale dedicato al miglior olio quest’anno allargato all’intero territorio comunale di Montalcino.
Già, ma nel 2017 come sarà la produzione del prelibato “oro giallo”? I segnali non sono positivi. Lo abbiamo chiesto ad alcuni produttori che ci hanno confermato quanto avevamo previsto. “E’ un’annata distruttiva - spiega Riccardo Bindi, produttore di Montisi - si prevede l’80% di raccolto in meno ed è ormai il quarto anno che la situazione è critica. Siamo in difficoltà, addirittura sento dire che qualche frantoio non aprirà. I costi saranno altissimi, sui 15 euro al litro soltanto per la raccolta. Servono trenta giorni in più del previsto per la maturazione, questo andamento deriva dalla situazione climatica difficile con in primis la siccità e le gelate primaverili. Sulla qualità ancora non mi pronuncio perché ho la sinusite e non ho avuto modo di fare una valutazione approfondita!”. Un elenco di fattori e un drastico calo che abbiamo già sentito recentemente per quanto riguarda il miele. “Si tratta di una situazione difficilissima - aggiunge Augusto Pollari, anche lui produttore di olio a Montisi - c’è poco prodotto, direi un calo del 70%. Noi iniziamo lunedì la raccolta, abbiamo già tante richieste che difficilmente potranno essere soddisfatte se consideriamo anche quello che diamo ai raccoglitori. Con 3 o 4 quintali di olio a disposizione, i numeri parlano chiaro. Non siamo tutelati, i danni per la siccità non ce li danno, molti so che non prenderanno neppure lo stand alla festa. Io faccio anche olio biologico, è un mio pallino, riceviamo tanti controlli come è giusto che sia ma le spese sono alte. Sulla qualità, almeno, le notizie sono positive: le olive non hanno subìto gli attacchi degli animali e l’umidità non c’è stata”.
Insomma, si prevedono tempi duri per chi vorrà fare scorte. La speranza è che tutti i frantoi del territorio senese tengano duro e non cedano alla tentazione di acquistare olive dall’esterno, dove c’è più disponibilità. Anche perché il nostro olio ha una qualità altissima e riconosciuta in tutto il mondo. E a Montalcino come stanno le olive? Le difficoltà ci sono anche se da zona a zona i risultati cambiano. E c’è anche chi può ritenersi soddisfatto. “Io non ho avuto una grossa diminuizione - sono le parole di Gianni Bernazzi, produttore di Montalcino - ma parlo personalmente, sentendo anche altri credo che il calo sia intorno al 40%. Avendo i terreni a 600 metri le olive si sono salvate, in alcuni punti ce ne sono pure molte. La raccolta quest’anno è anticipata, inizieremo nelle prossime settimane”.