Una fotografia, un quadro, un’immagine del passato. Per rievocare storie, aneddoti e ricordi che la Sagra del Tordo riesce a regalare. La Montalcinonews ha fatto il giro dei Quartieri per raccogliere testimonianze della storia della Festa. Come, per esempio, le vittorie nelle edizioni della Freccia d’Oro. Nel 1977 la vinse il Borghetto, con Marino Pascucci e Gabriele Mulinari. “Ricordo benissimo quel momento - spiega Fabio Tassi, pure lui ex arciere del Quartiere di Via Panfilo dell’Oca - ero ragazzino e ballavo il Trescone. Fu una bella vittoria con un punteggio altissimo per quei tempi”. Tassi sfoglia l’album fotografico e recupera le prime uscite del Quartiere fuori Montalcino. “Il Borghetto è stato all’avanguardia nell’organizzare delle gite. La prima fu nel 1962 a San Marino, poi Firenze, Collodi, Roma, Tivoli, Venezia, il primo volo aereo nel 1973, a Palermo, quando non c’era la Ryanair. Montalcino è cambiata, è un’altra realtà, ma è cambiato anche il mondo e qualsiasi forma associativa. I Quartieri hanno però mantenuto identità, affetto e solidarietà, e questa è la cosa che più mi fa piacere. E’ una seconda famiglia”. Prima, conclude Tassi, c’era più agonismo e competizione, anche all’interno del Quartiere stesso. “Gli arcieri, e io lo sono stato, sono molto individualisti e combattono all’interno del Quartiere stesso. Pensano molto per sè, a differenza dei quartieranti che lavorano senza avere poi un successo personale”.
“Di foto da vedere ce ne sarebbero tante - sottolinea Nicola Machetti del Quartiere Ruga - in questi giorni siamo tutti con la mente alla gara. Per questo ci siamo orientati su qualcosa di diverso, tirando fuori la metafora della famiglia. Per noi il Quartiere è la nostra casa, ci sono tanti episodi di vissuto, tante serate trascorse in amicizia. La storia della Ruga l’abbiamo fatta giorno dopo giorno. E’ un augurio per le nuove generazioni, affinchè questa metafora della famiglia si tramandi di generazione in generazione”.
Cecilia Pianigiani, del Quartiere Pianello, comincia dalla Freccia d’Oro del 1987, con i quartieranti in festa per il successo dei fratelli Maurizio e Massimo Bovini. “Come tutti sappiamo, finì a tarda serata, quando non c’era più luce. Il Quartiere poi è fatto di persone ma ci sono anche i punti centrali del territorio, come la Piazzetta San Pietro, immortalata in una foto del 1968 che ha una particolarità: non sappiamo se la Chiesa non era ancora intonacata o se è un difetto della foto”. Tra le tante immagini risalta quella di un pilastro del Quartiere, Claudio Boccardi, in posa da arciere classico, utilizzata più volte per brochure e manifesti che hanno pubblicizzato la Sagra nel corso degli anni.
Gaetano Batazzi, custode della sede di rappresentanza del Quartiere Travaglio, dispone sul tavolo una serie di foto, come quelle di vecchi arcieri “con archi che fanno ridere a confronto con quelli attuali e i figuranti che fumano, era proprio un altro ambiente. Mi piace ricordare il venticinquesimo della Sagra nel 1982, dove oltre alla Freccia c’era uno stendardo in onore di Mario Lamoretti. E’ stata l’unica vittoria premiata il giorno dopo, perché era il 31 ottobre”. Batazzi racconta poi gli sfottò e la goliardia tra la sesta e la settima vittoria del Travaglio. “Dopo aver vinto la sesta volta facemmo una gita a Sesta, nelle campagne di Montalcino, poi siamo rimasti per un paio di anni senza vincere e gli altri Quartieri ci prendevano in giro dicendo che “il pullman si è fermo a Sesta”. Vinta la settima, abbiamo noleggiato un pullman e siamo entrati in centro”. Il nostro tour finisce qua. Ma già da stasera ci saranno nuove foto da attaccare e sfogliare negli anni a venire.
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