“L’obiettivo è di spronare gli aspiranti cavalieri ad affidarsi a istruttori qualificati, diffidando di pseudo-maneggi, e a svolgere un percorso formativo che passi dalla monta classica accademica fino alla famosa passeggiata, anche se definirla passeggiata è davvero riduttivo”. Così Claudio Fabbri, ex presidente della Pro Loco di Montalcino e da sempre dedito alla sua passione per i cavalli, introduce la sua nuova pubblicazione, a cinque anni dalla prima fatica, “Il cavallo più bello”. “Quel libro - spiega l’autore alla Montalcinonews - parlava di un cavaliere che a un certo punto sente il bisogno di maggiori basi accademiche e si rimette in gioco, tornando allievo, per ricomporre tutti i pezzi del puzzle. Qui invece c’è un cavaliere che ha raggiunto una maturità e la vuole offrire agli altri. E’ un libro abbastanza tecnico, che descrive e colloca l’equitazione in campagna in un modo mai trattato prima d’ora”.
Il testo, dal titolo “L’equitazione in campagna” e dal sottotitolo “Un percorso per avvicinarsi all’arte. Il binomio, preparazione e difficoltà”, riparte dagli scritti di Federico Caprilli, capitano di cavalleria livornese e padre dell’equitazione moderna. “Nel 1900 Caprilli ebbe il coraggio di dire ‘qui stiamo sbagliando tutti’ e fu messo alla gogna. Solo più tardi capirono che aveva ragione”, continua Fabbri, che parte dai rudimenti della monta classica accademica per poi spostarsi sulla monta in campagna non autodidatta, considerandola come fosse una vera e propria disciplina. “L’equitazione in campagna è una pratica sminuita con la parola ‘passeggiata’, che è un termine sbagliato. In realtà nasconde lacune, pericoli, insidie. Una macchina che ti sfreccia accanto, una fucilata di un cacciatore. Ricollocandola all’interno di un percorso scolastico, come la monta classica accademica, nulla viene lasciato al caso e all’improvvisazione”.
L’equitazione in campagna, sottolinea Fabbri, è la prosecuzione dell’utilizzo del cavallo rurale da lavoro e, fino alla prima guerra mondiale, nei conflitti bellici. “Un traid d’union che è mancato solo in Italia. In Portogallo, Spagna, Austria e Francia sono rimaste le accademie equestri di alta scuola, le cui discipline vengono tramandate fin dal XV secolo. Da noi invece è sparito tutto. Bisogna rimpadronirci della cultura del cavallo, riprendere dal cammino iniziato dal capitano Caprilli. Le nuove generazioni sono rimaste orfane delle scuole, sono nate ignoranza e storture nelle monte autodidatte. Occorre togliere spazio all’improvvisazione, alla violenza sull’animale e alla messa in repentaglio della vita di cavaliere e cavallo”. Che inizialmente sono due soggetti diversi, ma che alla fine diventano un’unica entità.
Il libro è acquistabile al seguente indirizzo: www.claudiofabbri.it.