“Pd a brandelli”. “Pd precipita nel caos”. Sono i titoli con cui Corriere di Siena e Nazione hanno aperto le edizioni di oggi. Il riferimento è allo scontro politico che sta tenendo banco in questi giorni all’interno del Partito Democratico, in vista delle elezioni per la segreteria provinciale (oltre a quella del Comune di Siena). Quattro candidati in lizza e una situazione a dir poco caotica. Dopo il dietrofront di Bettollini e Grazi, sindaci di Chiusi e Torrita, Matteo Renzi e Luca Lotti avevano tentato una mediazione proponendo un candidato unico. Massimo Bernazzi, ex sindaco di Monteroni d’Arbia, sembrava l’uomo giusto. Ma l’accordo tra Dallai e Scaramelli (entrambi renziani) è saltato quando Dallai ha proposto l’assessore di Torrita Michele Cortonicchi. “Hanno prevalso gli egoismi di partito”, ha tuonato Scaramelli in un’intervista alla Nazione. “Non è un buon inizio ma una brutta fine”, ha sintetizzato Yuri Bettollini. Oltre a Bernazzi e Cortonicchi, gli altri due candidati sono Andrea Valenti (orlandiano) e Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, sostenuta dall’area che fa riferimento ad Alberto Monaci.
Lotte di potere che non aiutano il partito di riferimento di quella che è la seconda Provincia in Toscana per estensione. Un’area che riunisce 35 Comuni, tra cui il più grande, grazie alla fusione con San Giovanni d’Asso, è quello di Montalcino. E come la pensa, di questa situazione, il primo cittadino del Paese del Brunello? “Ognuno ha ragioni legittime - spiega Silvio Franceschelli - ma presentare una lista di candidati in questo modo può generare confusioni per l’elettorato. Per adesso si parla più di persone che di programmi. Faccio un invito all’unità per cercare il bene comune. Il mio auspicio è questo”.