Oltre 53.000 partecipanti, che sfileranno lungo i cinque distretti della Grande Mela, con l’Italia al secondo posto di presenze grazie a circa tremila runners della penisola. Parliamo della maratona di New York, la più famosa e seguita al mondo, che ha sempre esercitato un fascino straordinario per gli italiani, specialmente a partire dalla metà degli anni Ottanta grazie anche ai successi di Orlando Pizzolato (1984-85) e di Gianni Poli (1986). All’edizione 2017, che scatterà domenica prossima, prenderanno parte anche due corridori di Montalcino, Raniero Pierangioli e Claudio Giannetti. “È la prima volta che partecipo e devo ammettere che l’emozione è tanta - commenta Pierangioli alla Montalcinonews -. Mi sto allenando già da qualche mese, vincerla ai nostri livelli è impossibile ma conto di farla in modo dignitoso e non di camminarla, avrebbe poco senso”.
Pierangioli partirà per gli USA mercoledì mattina, assieme a Claudio Giannetti, anche lui all’esordio in quel di New York dopo aver corso, in passato, a Praga, Parigi e Vienna (oltre a Roma e Firenze). “L’idea è nata in Curva Fiesole, l’anno scorso, quando la Fiorentina non brillava particolarmente - spiega Giannetti -. Inizialmente programmai di andare con due amici di Firenze, poi lo proposi in un secondo momento a Raniero. Si parte sempre per cercare di metterci meno della volta precedente, anche se New York ha degli handicap notevoli. Ci sono diverse salite e ci fanno alzare alle 5 per poi aspettare cinque ore prima di iniziare. Io partirò alle 10.15”. Anche per Giannetti tanto sudore per arrivare pronto alla gara dell’anno. “Seguo da tre mesi una tabella che prevede quattro appuntamenti settimanali di corsa, un po’ di mezze, qualche lungo. E poi - scherza - la maratona l’ho anche preparata allo stand del Borghetto!”. Già, perché Claudio è del Quartiere biancorosso, che ieri ha vinto la sua seconda Freccia d’Oro della storia. “Dopo la vittoria non ho bevuto molto vino ma non potevo rimanere a secco. Vorrà dire che alla corsa ci metterò qualche minuto in più”.
E a proposito di corsa, manca sempre meno alla Brunello Crossing, che a febbraio replica dopo la prima edizione di otto mesi fa. “Quest’anno ho dato una mano per l’organizzazione e non ho partecipato, magari in futuro mi toglierò la soddisfazione anch’io”, sottolinea Pierangioli. Mentre Giannetti è pronto a fare il bis, sempre con la 21 km: “”il trail è un’altra gara, è un modo di vedere e rivedere le nostre zone correndo. Anche se preferisco la maratona”. New York, quindi, attende. E i due corridori di Montalcino andranno con una maglia personalizzata. Pierangioli ha pronta la divisa della Brunello Crossing, Giannetti invece ha in mente qualcosa di particolare. “Ne avevo comprata una blu con delle rifiniture gialle, ma penso proprio che ne porterò una rossa, con qualche sfumatura di bianco”. Perché il proprio Quartiere non si scorsa mai. Neanche a 7.000 km di distanza.