Obiettivo 16.000. È cominciato il conto alla rovescia per la raccolta fondi di “Montalcino Wine Tree”, il progetto promosso dall’associazione Land.is (con base a Sant’Angelo in Colle) per salvaguardare il testucchio, l’albero su cui la vite si arrampicava per crescere, fino agli anni 50-60 del Novecento, nel Centro Italia. La moderna viticoltura ha poi cancellato questo paesaggio, modellandone uno nuovo che ben conosciamo. “Vogliamo fare un’operazione di archeologia per non far scomparire definitivamente questa tipologia”, ha spiegato circa un mese fa, su queste pagine, il presidente di Land.is Mario Ferrero. L’iniziativa è stata illustrata venerdì scorso, ad Ocra, durante la presentazione del libro “Storie di volti e di parole” di Luigi Ananìa e Nicola Boccianti. Ananìa, produttore di Brunello con la sua azienda agricola La Torre, fa parte del progetto Land.is assieme a Mario Ferrero, Fabio Salvitano, Mauro Buonincontri e Gaetano Di Pasquale, storico delle piante e del paesaggio e docente dell’Università Federico II di Napoli. Centrale poi è la figura di Amelio Taccioli, ultraottantenne che coltiva i testucchi ereditati dal padre, nella zona della Pieve di San Pietro in Pava (tra Torrenieri e San Giovanni d’Asso), dove nel 2014 è stato istituito un Parco Archeologico per proteggere e aprire al pubblico i resti di una villa romana, una chiesa paleocristiana e un grande cimitero medievale. “Amelio utilizza questa forma di allevamento antica, con quattro piante di vite e un acero - spiega alla Montalcinonews Luigi Ananìa - ci ha detto che suo padre le aveva piantate nel 1888”. Si tratterebbe di una tecnica di origini etrusche, descritta nella “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio. “Abbiamo preso del materiale vegetale e lo abbiamo fatto analizzare a Siena - continua Ananìa - a breve sapremo di che tipo di vitigni si tratta, se possono essere vinificati per dare risultati interessanti”.
Dopo uno studio quantificato con agronomi e viticoltori, il costo dell’intero progetto è stato fissato a 16.000 euro, che serviranno anche per la manutenzione della vigna per gli anni futuri. Land.is ha scelto la strada del crowdfunding, un finanziamento collettivo sulla piattaforma Kickstarter, che ha accettato la proposta per la sua originalità. La modalità della raccolta è “tutto o niente”. Il progetto scatterà solo se raggiungerà la somma prefissata entro il 31 ottobre. In caso contrario, il denaro accumulato verrà restituito ai finanziatori. Land.it ha programmato anche una serie di ricompense per i sostenitori dell’iniziativa. Chi dona 10 euro riceve dei ringraziamenti sulla pagina Facebook del progetto. Con 25 euro viene inviato un fotolibro con le firme dei promotori. Con 50 euro viene anche inserito il proprio nome nei titoli di coda del film-documentario “Montalcino Wine Tree”. Con 100 euro, stesso pacchetto più l’aggiunta di un’etichetta con il nome del donatore su una nuova pianta. Con 200 euro, visite guidate al Parco Archeologico e all’azienda La Torre (con degustazione) e una bottiglia di Rosso di Montalcino dell’azienda stessa. Per i più generosi, una bottiglia di Brunello di Montalcino e un’intera fila di piante con scritto il proprio nome (offerta oltre 500 euro) o due bottiglie di Brunello e una di Grappa e la possibilità di partecipare alla vendemmia 2018 di La Torre (1000 euro).