Dopo la vendemmia dello scorso martedì, Castiglion del Bosco è pronta ad aprire nuovamente i propri vigneti al pubblico con una versione ridotta (“mini harvest experience”) di tre ore che include la raccolta delle uve di Sangiovese e la visita in cantina per osservare come avviene la selezione delle uve e il processo di vinificazione. Per finire, una degustazione di un’accurata selezione dei migliori vini di Castiglion del Bosco. L’iniziativa, solo su prenotazione (contatti: wine@castigliondelbosco.com - Tel: 05771913750), è valida almeno fino al 20 settembre ma potrebbe andare anche oltre, a seconda del meteo e della chiusura della vendemmia.
Sono tante le attività di Castiglion del Bosco, storica azienda vitivinicola di Montalcino acquisita nel 2003 da Massimo Ferragamo, imprenditore nel ramo del lusso (vive a New York ed è presidente della Ferragamo Usa) sedotto dal mondo del vino e ispirato dalla madre, Wanda Miletti, viticoltrice ante litteram anche se solo per hobby. Lo racconta Massimo Ferragamo stesso in un’intervista uscita oggi sul Tirreno. “Quando decisi di dedicarmi al vino al livello imprenditoriale - rivela - mia madre mi disse: «Massimo, non sottrarrai mica troppo tempo all’altro lavoro?». Io a quel punto risposi: «Mamma, me l’hai insegnato tu!»”. Ed ecco allora le due realtà vinicole toscane: l’elegante, ordinata e lussuosa Castiglion del Bosco a Montalcino, meta di star come Paul McCartney, Gwyneth Paltrow, Barack Obama e Leonardo Bonucci, che l’ha scelta come location per le nozze, e la più selvaggia e schietta Prima Pietra, a Riparbella.
Massimo Ferragamo poi spiega anche come è nato il suo amore per il vino. “Ero poco più che ventenne e mia madre già produceva bottiglie e le esportava. Mi piaceva girellare tra i filari e ammirare i grappoli e la natura. Del resto in famiglia siamo sempre stati molto amanti della campagna, delle passeggiate, degli sport, forse perché si lavora così tanto negli uffici, al chiuso, che nel tempo libero stare all’aria aperta diventa una priorità. Con gli anni, poi, questa passione per me s’è trasformata in una vera e propria attività vitivinicola. Una decisione che ho preso perché vivendo all’estero, la Toscana mi manca da morire, e anche perché adoro dedicarmi ad attività dove spero di riuscire a portare un valore aggiunto. Il bello della viticoltura è che ti fa vedere come le azioni che fai al terreno, passo dopo passo, consultandoti con agronomo ed enologo, si trasformino in qualcosa di diverso che poi culmina nel calice. Un lavoro molto affascinante in cui non si finisce mai di imparare. Fare un vino non è come costruire una casa, che in un modo o nell’altro, possono farlo tutti”.
Che differenza c’è tra il vino e la moda? “Sono due passioni del tutto diverse - conclude il proprietario di Castiglion del Bosco - entrambe, nel nostro caso, puntano all’eccellenza. Ma c’è una grossa differenza: nella moda l’invecchiamento non funziona tanto… le cose cambiano ogni sei mesi, anche più velocemente. Al contrario nel vino, lavori oggi per vedere realizzato il tuo lavoro tra 5-10 anni. Poi però vino e moda si possono ritrovare a braccetto, magari dopo 30 anni. Noi abbiamo un museo della moda dedicato a Salvatore Ferragamo, in cui sono esposti i modelli che mio padre faceva negli anni Venti per le attrici di Hollywood. Analogamente, molti vini eccellenti prendono valore dopo tanti anni”.