Continua la sua spaventosa corsa in America l’uragano Irma, considerato il più potente dopo Katrina. Dopo aver travolto le Piccole Antille, causando dieci morti, si è spostato sulle Isole Virgin, causando altre vittime. Adesso, con venti alla velocità di circa 250 chilometri l’ora, punta sulla Florida e i numeri di evacuazione sono impressionati. Oltre mezzo milione di persone sono in fuga dalle loro case. Tra di loro anche un montalcinese, Alessandro Pazzaglia, proprietario del Caffè Fiaschetteria Italiana di Montalcino. Abbiamo contattato Alessandro per sincerarci delle sue condizioni e ci ha aggiornato su una situazione che definisce “surreale. Miami è una città deserta. Niente benzina, niente acqua…”. Pazzaglia è co-proprietario di un locale di Miami, Baccano. “Ieri ho sigillato tutto, adesso sono già in aeroporto per prendere l’aereo per il Colorado - fa sapere alle ore 5.50 locali - era l’unico volo disponibile. Ho prenotato un hotel e aspetterò almeno fino a martedì per provare a rientrare”.
Baccano è un ristorante di Wynwood, a due passi da Miami Beach, aperto da Pazzaglia insieme a Antonio Chia, figlio di Sandro Chia (capofila della transavanguardia, che a Montalcino produce Brunello fin dagli anni ’80 nell’antico Castello di Romitorio). Un locale che ora dovrà rimanere chiuso, nella speranza di poter riaprire a breve. “Me lo auguro con tutto il cuore - aggiunge Pazzaglia - avevamo ripreso dopo la pausa di agosto ed eravamo ripartiti davvero forte”.
Il bollettino dei metereologi però è impietoso: “Miami è nella peggiore delle posizioni possibili”. Intanto la città più famosa della Florida è improvvisamente diventata vuota e spettrale, con il vento che comincia a diventare sempre più forte e l’uragano che comincerà a farsi sentire stasera e toccherà il suo apice domani notte.
“Da sabato mattina tutti coloro che si trovano, come me, nella zona di evacuazione dovranno essere fuori dalla città o nei rifugi - scrive Arturo Zampaglione su Repubblica.it - per fortuna ho portato da New York varie bottiglie d’acqua (nei pochi negozi aperti non ce ne sono più) e ho trovato del cibo in un supermercato Whole Foods, ma il vero problema è dove trovare rifugio al momento del passaggio di Irma. (…) Non è facile spostarsi perché Taxi e Uber sono pochi, anche perché la benzina è ormai finita. (…) L’elettricità resta, assieme all’acqua potabile, l’incubo numero uno del dopo-uragano”.