Da Castiglione della Pescaia a Montalcino. No, non stiamo parlando del viaggio di ritorno che segna la fine dell’estate (e delle ferie) o il rientro a scuola. Ma di un’avventura che ha dell’incredibile e che vede protagonista Beethoven, un cane maremmano di quattro anni di proprietà di Cecilia Cantini. Questo bellissimo animale ha un’intelligenza fuori dal comune ed è riuscito nell’impresa di tornare, da solo, nella patria del Brunello con una fuga partita dalla nota località balneare grossetana. Tre giorni e tre notti tutte d’un fiato, attraversando boschi e pinete, campagne e oscurità. La “sinfonia” di Beethoven è stata dolce per la famiglia Cantini con il fratello di Cecilia che, incredulo, si è ritrovato il cane davanti casa a distanza di oltre 72 ore dalla sparizione. Nulla, nella vita, è mai perduto. Ma andiamo con ordine. Martedì scorso Beethoven si trovava con Cecilia a passeggio per Castiglione. Una mattina che sembrava come tante. “Stavamo andando al mare - racconta Cantini - poi a un certo punto si è allontanato tra i cespugli e l’ho sentito abbaiare. E’ sparito, è tornato indietro nel villaggio dove alloggiamo e, trovando chiuso, si è messo in mezzo alla strada. La gente l’ha visto e lui, impaurito e sentendosi accerchiato, non si è mosso fino a quando un’automobile di passaggio lo ha preso. Beethoven è caduto, fortunatamente non si è rotto nulla, è riuscito a rialzarsi immediatamente e come un missile è ripartito”. E qui inizia il miracolo. Squadre di volontari lo hanno cercato ovunque senza esito. Del bianco pastore maremmano nessuna traccia. Facile intuire che la rassegnazione era calata negli occhi di Alice con il suo cuore che si stava riempiendo di tristezza.
Beethoven è un cane speciale, nei suoi primi anni di vita ha ricevuto maltrattamenti e solo grazie all’affetto di Cecilia e della famiglia, che lo ha adottato, è rinato. Però, soprattutto in presenza di estranei, quel sentimento di paura torna a far capolino e ad inquietare il cane. “Quando mio fratello mi ha avvertito che Beethoven era tornato a casa - continua Cecilia - non ci credevo. Mi sembrava impossibile, una cosa non reale. E invece era tutto vero, per fortuna. Non riesco a spiegarmi come abbia fatto. Nella nostra azienda (Piombaia, ndr) siamo circondati da boschi ma è davvero incredibile quello che è successo. Tra l’altro credo che quando è arrivato a Montalcino sia prima venuto a casa mia, si è riposato e non vedendo la mia macchina è andato da mio fratello. Beethoven quando l’ha visto era tranquillissimo, lui invece meravigliato. Adesso sta bene, dorme un sacco, si lecca le zampine e beve molto. Mio padre lo guarda, ma lui vuole riposare!”. Ottanta chilometri in tre giorni non sono certo uno scherzo. Beethoven a Castiglione della Pescaia non c’era mai stato e nella sua prima volta ha scritto una delle storie più belle di questa estate.
Grande Beethoven, ciao Cecilia siamo due dei volontari che aabbiamo dato una mano per ritrovare il tuo cagnolone.