Risorse idriche, risolto il caso dell’aumento anomalo in notturna. Tutto è partito una settimana fa. All’amministrazione comunale di Montalcino arriva una segnalazione dell’Acquedotto del Fiora: l’utilizzo idrico è passato da due litri al secondo di giorno a sei la sera (quando, di solito, l’uso si dimezza). Un aumento insolito, considerato che le attività commerciali lavorano sia di giorno che di notte e non sono certo loro a far la differenza. Si è così pensato ad un utilizzo di privati per innaffiamento (o riempimento piscine, o qualunque altro atto vietato dall’ordinanza comunale di metà luglio). Il Comune ha allora contattato il Consorzio del Brunello, che ha ritrasmesso l’ordinanza con una circolare in cui ha invitato alla massima attenzione, perché il Fiora avrebbe potuto fare dei controlli e perché c’era il rischio di un’interruzione del flusso d’acqua in determinate ore del giorno. La Montalcinonews, per vederci più chiaro, ha contattato direttamente l’Acquedotto del Fiora, e l’arcano è stato presto risolto. In realtà l’aumento anomalo in notturna era dovuto semplicemente ad un difetto del misuratore. Le rivelazioni, in sostanza, erano sballate.
“C’erano delle perdite - ci dice il team leader Luciano Giannozzi - ma si parla di un litro al secondo. Ne abbiamo eliminate tre-quattro. Comunque l’allarme era vero, così come il rischio di chiusura. Il livello del deposito di Montalcino era arrivato a 50 centimetri d’acqua. Siamo riusciti a migliorare la situazione con delle limitazioni, per esempio con delle chiusure notturne a Torrenieri, e il deposito si è riempito. Per ora la situazione è stabile, il momento peggiore è passato, speriamo solo che rinfreschi la stagione”.
Problema risolto, dunque? Meglio dire che è solo rimandato. “La risorsa d’acqua a Montalcino è al limite - aggiunge Giannozzi - basta una piccola perdita per mettere in crisi il sistema idrico. Non c’è margine di recupero. Se continuano queste stagioni, sarà sempre peggio. Quella dalla dorsale del Vivo è l’unica risorsa e se si rompe, la città rimane senz’acqua. Servono alternative, come una ricerca di qualche pozzo”.
“Sono contento che i cittadini abbiano rispettato l’ordinanza - spiega il sindaco Silvio Franceschelli - però si evidenzia un problema della rete e di ammodernamento. In passato mi si diceva che il territorio era ricco di acqua sul versante alto e che erano previsti anche pozzi di attingimento. Quello che è successo quest’anno, in termini di siccità, impone riflessioni profonde alla Regione, che si deve decidere se incentivare bacini idrici o meno. Non si può dire di sì e poi quando si presentano delle domande si respingono. C’è una burocrazia infinita per affondare ad esempio di qualche metro un laghetto che potrebbe servire per risolvere varie emergenze. Pensiamo a se è possibile fare migliorie alla rete pubblica o ai pozzi di attingimento, bisogna intervenire. Gli enti proposti devono reagire”.