Un disegno, una carezza, un saluto, pensati per ogni nuova “nascita”. Alla cantina Bellaria, ogni volta che viene prodotta un’annata di Merlot, viene associata ad essa un’etichetta diversa, realizzata dall’artista Luca Grechi. Un’idea “nata quasi per gioco, per fare qualcosa di nuovo”, spiega alla Montalcinonews il responsabile commerciale Francesco Fagnani. “Il Sangiovese a Montalcino è ormai riconosciuto a livello internazionale. Abbiamo fatto degli studi con l’agronomo e il Merlot esprimeva le sue maggiori caratteristiche”. I risultati, con pazienza, stanno arrivando, grazie al contributo di Gianni Vernazzi. L’annata 2012 ha appena ottenuto 91 punti nella classifica di James Suckling, uno dei critici più seguiti dell’enologia mondiale, che ha stilato una prima graduatoria dei vini toscani (nell’elenco compaiono anche molte altre aziende del territorio, vedi qui).
Il nome del vino è un nome proprio, ‘Anna’, e il perché ce lo spiega sempre Fagnani. “Quando fu pronta la prima bottiglia a livello commerciale il nome non era ancora stato scelto. Quell’anno è nata mia figlia, e anche mia nonna si chiamava Anna. Così l’ho proposto ed è piaciuto a tutti, in particolare a Luca Grechi che ha poi realizzato il disegno. In fondo quel nome rappresenta una nuova vita, anche nel vino”.
La collaborazione con Grechi, artista grossetano che vive e lavora a Roma, è iniziata da La Linea, la galleria di arte contemporanea di Montalcino aperta nel 2015. “Un carissimo amico, Matteo Scuffiotti, mi ha presentato Luca. Ci siamo conosciuti e si è fatto crescere un progetto. L’anno scorso abbiamo pure fatto la presentazione alla Galleria”.
Un’idea nuova, originale, dove l’opera della natura incontra l’opera dell’uomo. Un’idea nata dalla curiosità di sperimentare. Lo stesso motivo che ha portato alla decisione di produrre un Merlot in purezza, in una terra dove a regnare è il Sangiovese. La spinta decisiva è arrivata da Assunto Pieri, che acquisì insieme a Bruna Tempori il casolare e il terreno di Bellaria nel 1963. Quattro anni dopo, Assunto, detto “Sunto”, fu uno dei soci fondatori del Consorzio del Brunello. E adesso, a 94 anni, la carica innovativa non si è per niente affievolita, come ci racconta sempre Fagnani, suo bisnipote. “Mi ripete sempre di quando, tra lo scetticismo generale, si unirono a formare il Consorzio. ‘Tentate anche voi - ci dice - fate un vino diverso che guardi avanti e che rispetti la tradizione’. Detto da uno di 94 anni, direi che è un bel racconto di vita”.