Prosegue a Montalcino il progetto per la realizzazione di una scuola teatrale e una compagnia permanenti. Da oggi fino al 17 settembre la città del Brunello ospiterà giovani provenienti dal territorio e da tutto il mondo, che prenderanno parte al Laboratorio Professionale Residenziale “FerMENTInScena”, diretto da Manfredi Rutelli ed organizzato da Scuola Permanente dell’Abitare e FeRMENTInScena - Montalcino Teatro, grazie alla Fondazione Bertarelli ed al Comune di Montalcino.
Si tratta di un progetto ambizioso ed impegnativo, ma di grande prestigio, come conferma Christian Bovini. “Sono molto felice - spiega l’assessore alla cultura di Montalcino - di essere riuscito a portare anche quest’anno a Montalcino un laboratorio residenziale di alta qualità che punta all’accrescimento professionale di molti ragazzi e a quello culturale della nostra comunità. Tutto questo si è reso possibile soprattutto grazie alla collaborazione con la fondazione Bertarelli, partner di assoluto prestigio e grande sensibilità culturale”.
In questa fase, dopo il periodo intensivo di formazione della passata stagione, gli allievi parteciperanno, nei venti giorni di residenza a Sant’Agostino, e sempre sotto la guida di Stefano De Luca e Manfredi Rutelli, ad una vera e propria produzione teatrale che avrà la sua prima rappresentazione il 12 settembre 2017 al Teatro degli Astrusi di Montalcino. Produzione che sarà liberamente ispirata ai Carmina Burana, la raccolta di scritti goliardici e satirici del XII secolo che folgorò la cultura europea che vi trovò la visione di un Medioevo “spensierato e mondano, scanzonato e dissacratore, libero ed anarchico!”, creando così il mito dei vaganti, giovani e goliardici studenti, riuniti per declamare le gioie del vino e dell’amore, esaltando lo spirito di spensierata allegria che si sprigiona all’interno di una taverna.
Abitare il luogo della taverna, dell’osteria, sarà il fulcro della creazione artistica; un luogo dove il mondo viene rovesciato, ribaltato, pur rispettandone le gerarchie e la struttura, un luogo dove il possibile si materializza in canti e giochi, musica e poesia. Il tutto aiutato dal vino e dalla sua esaltazione, dal suo gustarne l’essenza, lo spirito. La taverna come luogo di libertà e liberazione. La taverna così simile al teatro, e a come il teatro dovrebbe ancora essere.
Inoltre, su suggerimento dell’amministrazione comunale, il progetto si arricchirà, durante i venti giorni di Laboratorio, di incontri aperti alla cittadinanza, volutamente informali, proprio come dentro ad una taverna, sorseggiando del buon vino, e dove maestri di esperienza internazionale racconteranno le loro storie, i loro incontri e le loro creazioni nell’arte del teatro. Proseguendo così in quel cammino che dovrebbe riportare Montalcino ad essere quel centro di formazione e produzione teatrale internazionale che fu alle origini del Festival Internazionale dell’Attore.