Si è svolta come tutti gli anni, al Prato dell’Ospedale, ma stavolta è stata segnata da qualcosa di unico e irripetibile. L’edizione 2017 della “Festa dei Bianchi”, giornata di ritrovo e di festeggiamento in onore di Maria SS. della Pace organizzata dalla Confraternita della Misericordia di Montalcino, sarà ricordata a lungo. Dopo la Santa Messa in suffragio dei confratelli defunti, infatti, è stata collocata la Croce del Giubileo della Misericordia. Non si tratta di una croce qualsiasi, quella realizzata da Rossana Mulinari, visto che è stata firmata e benedetta da Papa Francesco in persona, in occasione del “Giubileo della Misericordia”.
L’incontro col Pontefice risale al settembre 2016. Una delegazione, formata da don Antonio, don Pierino e dal Governatore Remo Grassi, parte a piedi da Gallina alla volta di Roma mentre il 10 settembre un bus di pellegrini viaggia da Montalcino in direzione Vaticano. Di questa esperienza straordinaria ha raccontato don Antonio, tra i protagonisti del pellegrinaggio, in una riflessione pubblicata nel Bilancio Sociale 2016. “Gli ultimi passi sono stati quelli più faticosi - scrive don Antonio - vedi la cupola ma non arrivi mai (…). E quando entri nel cuore della città santa e vedi i segni di una presenza grande, senti che sei arrivato, che quello che cercavi è lì. Puoi riposare il cuore, e con il cuore anche i piedi e i muscoli. Per noi c’è stata la gioia anche dell’incontro con il Papa: un faccia a faccia fatto di battute, di sguardi, di rimproveri delicati e di risposte decise. Un’incontro che supera le aspettative e scopri l’uomo che si ferma, ascolta, parla, addirittura scrive per noi, lascia il suo segno nel legno della croce e nel cuore”.
Il segno, Papa Francesco, lo lascia sul lato destro del legno di olivo, dove compare la sua frase: “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la Misericordia”. Legno di olivo che rappresenta il nostro territorio, mentre i colori usati sono il rosso bordeaux simbolo del sangue e l’oro zecchino che ricorda la rinascita. Sulla Croce di ferro, al posto del Cristo c’è un pampino legato da un viticcio, visto che la vite è simbolo di vita. A maggior ragione in un territorio come quello di Montalcino.
“Quando incontrammo il Papa - spiega Remo Grassi, Governatore della Confraternita - gli abbiamo prima chiesto se poteva benedire la Croce. Poi è rimasto con noi a dialogare su quest’opera, sull’aver realizzato apposta il pellegrinaggio. Gli abbiamo porposto di firmarla e le guardie hanno fatto cenno di no, perchè per loro era una cosa impensabile. Lui invece ha chiesto la penna, don Antonio prontamente gliel‘ha passata e l‘ha firmata. È stato un incontro importante che ha consentito a Montalcino di dotarsi di un simbolo di fede, importante e prezioso per il territorio” .
grande REMO