L’arte che mette insieme le cose, che fa da trait d’union, che abbozza un disegno su cui poi progettano a proprio piacimento due realtà separate da 440 chilometri. È successo a Montalcino, sabato scorso, in occasione della presentazione della mostra “Sulla Soglia, in Fortezza”. Una mostra particolare, estremamente legata al simbolo cittadino (la Fortezza, appunto), scelta dopo diversi mesi di selezione dal curatore Damiano Fustinoni, dell’associazione di promozione sociale Sotto Alt(r)a Quota. Le opere di Daniele Fabiani, Giulia Gentilcore e Marco Rossi, realizzate ad hoc per Montalcino, saranno esposte fino a domenica 27 agosto. “Da anni lavoriamo sul tema del vino - afferma Fustinoni - ci teniamo a far dialogare arte e cultura della terra, a creare sinergie e connessioni, a far incontrare il Brunello di Montalcino e il Moscato di Scanzo”.
L’incontro tra queste due eccellenze si è concretizzato sabato scorso, in tarda mattinata, alla presenza delle amministrazioni comunali di Montalcino e Scanzorosciate e dei due Consorzi, quello del Brunello e quello del Moscato di Scanzo. “È stato un bel confronto - spiega alla Montalcinonews l’assessore alla cultura Christian Bovini - una sorta di scambio di informazioni e opinioni. Loro hanno la Dogc più piccola d’Italia, sono interessati a nuove leve di sviluppo. Hanno una realtà dinamica, un territorio collinare come il nostro e interessi simili, come il turismo lento. Ci siamo accordati per continuare i rapporti anche in futuro”.
“L’incontro - afferma Davide Casati, sindaco di Scanzorosciate - ci ha permesso di conoscere una realtà produttiva e economica molto più importante della nostra. Abbiamo preso diversi spunti. La crescita del territorio, l’indotto creato, i rapporti tra Comune di Montalcino e Consorzio del Brunello, che vanno avanti da cinquant’anni. Il nostro legame col Consorzio di Scanzo è molto buono, però la collaborazione è decisamente più recente, dura da dodici anni. La speranza è di fare dei progetti culturali insieme, delle iniziative legate al vino”. Una potrebbe arrivare dal Museo del Vino, che Casati ha in mente di allestire entro il 2019 nella sua città. “Abbiamo deciso di investire nel centro storico, recuperando una torre antica dove costruiremo un museo che sarà spazio di condivisione, allestimenti, mostre, conferenze, nuovi gemellaggi. Insomma, dal rapporto con Montalcino potrà nascere qualcosa di bello. Per questo ci tengo a ringraziare Damiano Fustinoni, l’incontro tra i due Comuni è stato grazie a lui, all’arte e alla cultura”.
“Tutto è partito dalla mostra in Fortezza - ci racconta Paolo Russo, presidente del Consorzio del Moscato di Scanzo - vediamo il Brunello come un obiettivo da raggiungere, così abbiamo colto la palla al balzo per confrontarci. Sabato è andata benissimo, abbiamo offerto una degustagione, un piccolo assaggio del nostro prodotto (accompagnato da un’altra specialità di Bergamo, il biscotto San Pellegrino prodotto da Bigio di San Pellegrino Terme. ndr), ma soprattutto abbiamo aperto un confronto e messo le basi per eventuali collaborazioni e scambi di idee. Noi abbiamo massimo 31 ettari, non andiamo oltre le 60.000 bottiglie, siamo nati nel 1999. Ci sono quindi due ordini di grandezza differenti ma il contatto col Consorzio ci è stato molto utile”.
A rappresentare il Consorzio del Brunello, sabato, c’era il consigliere Angelo Zannoni, che ha definito l’incontro “piacevole e costruttivo. Interessante soprattutto il discorso della mostra, l’abbinamento tra arte e produttori. Hanno esposto dinamiche e problematiche, la loro è una realtà piccola ma cercano di ampliarsi e ci hanno chiesto come abbiamo fatto a farci conoscere nel mondo. Siamo stati trainati, soprattutto noi piccoli produttori, da Villa Banfi, negli anni Ottanta-Novanta”. Anche Zannoni non esclude una collaborazione tra i due Consorzi. “Nel futuro chi lo sa. Può nascere qualcosa, perché no”. Arte e vino, in fondo, hanno sempre funzionato.
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