È già aria di Festa, è già aria di Apertura. Siamo entrati nella settimana che porterà all’edizione n. 55 del Torneo di Apertura delle Cacce e tutti i Quartieri sono in fibrillazione tra preparativi, attese e aspettative per un torneo che non è solamente una festa popolare, non è semplicemente una gara di tiro con l’arco, ma è molto, molto di più. Ci siamo allora chiesti: se un turista arrivasse a Montalcino in questo momento, come gli spiegheremmo in 60 secondi cos’è il Torneo di Apertura delle Cacce? Lo abbiamo chiesto al Governatore e ai Presidenti dei quattro Quartieri.
“Il Torneo di Apertura delle Cacce arriva dopo la Sagra del Tordo ma è comunque un appuntamento importante - risponde Alessandro Brigidi, Governatore del Borghetto - non si sono gli stand gastronomici di ottobre, ma c’è un bel corteo, che anche se non è ai livelli della Sagra, conta comunque oltre cento figuranti. La Festa è uno spettacolo suggestivo, è ansia, è emozione per tutto il popolo di Montalcino. Una cosa da vedere e da vivere”.
“Forse non è la Festa più sentita - argomenta Lorenzo Faneschi, Presidente del Pianello - ma è la più coinvolgente, perché la gran parte dei quartieranti ad ottobre è impegnata nell’organizzazione degli stand, mentre l’Apertura diciamo che è dedicata solo a noi. Non c’è un motivo specifico per venire domenica. Un turista dovrebbe prima conoscere il Paese, poi avvicinarsi ai Quartieri e dopodiché si potrà innamorare davvero della Festa. È gia successo in passato a centinaia di persone”.
“Il Torneo di Apertura delle Cacce - illustra Giampaolo Pierangioli, Presidente della Ruga - si disputa la seconda domenica di agosto e nasce negli anni ‘60 per ripercorrere le cacciate medievali che avvenivano in questi periodi. La Sagra del Tordo rappresenta invece il ritorno dalla caccia. Sia il Corteo e che la gara rispecchiano lo stesso protocollo della Sagra, per noi le due Feste hanno la stessa importanza”.
“Troverei riduttivo definire l’Apertura delle Cacce come una gara di tiro con l’arco - spiega Nicoletta Nafi, Presidente del Travaglio - il Quartiere è una famiglia, e il farne parte è una sensazione che si prova sin dall’inizio. Vivere Montalcino e i suoi Quartieri è tradizione, amore del proprio Paese, orgoglio. È impossibile spiegare in pochi minuti tutti questi sentimenti a qualcuno che non conosce questa realtà. Consiglierei di chiudere gli occhi e immaginare la Festa come un quadro. Un quadro però in movimento, dove si vede Montalcino, l’arco, le frecce, le voci, i profumi di questi giorni. Lasciatevi travolgere da queste sensazioni”.
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