Il caso miele arriva fino in Rai. Sabato scorso il servizio pubblico italiano ha dedicato ampio spazio all’allarme lanciato dagli apicoltori di Montalcino riguardo al calo di produzione senza precedenti (si parla di un crollo dell’80%, al di sotto delle già preoccupanti medie nazionali). In mattinata la troupe televisiva, guidata dal giornalista Pietro di Lazzaro, ha intervistato i produttori locali di miele e ha girato alcune riprese presso Apicoltura Ciacci, a due passi dalle mura della città del Brunello. “Quest’anno è una catastrofe, non c’è produzione da primavera per via della gelata tardiva a fine aprile e dell’intensa ondata di calore” - spiega Federico Ciacci, vicepresidente Asga, nel servizio andato in onda alle 14 nel TGR della Toscana, regione che conta 2000 apicoltori professionisti e vale il 10% della produzione nazionale.
L’argomento è stato poi approfondito nell’edizione serale (dal minuto 7.30). Oltre a Ciacci è stato intervistato l’apicoltore Mario Parri, che ha definito la situazione “critica, anzi drammatica. Il problema di ora, oltre alla bassa produzione, è riuscire a portare le api alla prossima stagione”.
Presente durante le riprese anche il sindaco Silvio Franceschelli. “Quest’anno è stato particolare - commenta il primo cittadino di Montalcino - il clima che ormai si protrae da mesi non aiuta l’ecosistema e la biodiversità. Le api sono i principali indicatori, dobbiamo stare vicini agli apicoltori perché perdere questo tipo di attività o vederlo ridurre costantemente, è un pericolo per l’intero sistema ambientale”.
La notizia è stata riportata anche dal Giornale Radio delle 13.45, con un servizio della giornalista Rai Francesca Cosentino.
Concordo su ogni cosa con i contenuti dell ‘intervista. E’ veramente preoccupante ma anche preoccupante il totale disinteresse delle istituzioni, politiche e culturali sui rischi che sta correndo l’apicoltura e la stretta correlazione con il degrado ambientale che ci circonda.
In Lombardia alle probl. correlate al clima continuano esasperatamente le gravi criticità legate all’agricoltura e all’uso indiscriminato e incontrollato di prodotti chimici nocivi a TUTTI.Sarebbe utile investire denaro pubblico in campagne di informazione e contestualmente divulgare dati sanitari epidemiologici…chissà forse qualcosa potrebbe cambiare