La rock band del Brunello? Sono I Maghi di Ozzy, formazione che ormai sarebbe riduttivo definire “locale”. Già, perché l’etichetta inizia a stare stretta al gruppo di “ragazzacci” tutto casa, pardon cantina, e rock’n’roll. Al centro del progetto c’è Paolo Ciacci, da tutti conosciuto come “Ozzy” (da qui il nome del gruppo) che con la famiglia gestisce la cantina Abbadia Ardenga a Torrenieri. Questo quarantenne tutto energia non è solo il cantante e il punto fisso del complesso. Nella quotidianità, dismessa la divisa da rockettaro, lo ritroviamo in abiti più comodi, quelli che servono per portare avanti, con passione, il mestiere di enologo e cantiniere in azienda. I Maghi di Ozzy sono una band interessante che, dopo la pubblicazione di un primo album, si sta facendo valere nella dimensione “live” che li ha portati nel giro di qualche anno ad aumentare considerevolmente le date del loro tour. E presto per il quartetto arriverà un appuntamento davvero niente male: la partecipazione all’Home Festival di Treviso, la tre giorni musicale dove saliranno sul palco nomi di spicco della musica internazionale e italiana. Qualche esempio? Duran Duran, Max Gazzè, Moderat, The Bloody Beetroots, Liam Gallagher, Justice, The Horrors, The Wailers, Soulwax, J-Ax&Fedez, Steve Agnello. Ecco, nella serata dove si esibiranno I Maghi di Ozzy, domenica 3 settembre, ci saranno anche The Libertines, uno dei gruppi di riferimento del rock britannico attuale, Mannarino, Afterhours, Levante e Le Luci della Centrale Elettrica.
Cosa prova un musicista a leggere il proprio nome accanto a questi? “E’ una bella sensazione - ci racconta Paolo Ciacci - anche lo scorso anno abbiamo partecipato all’Home Festival, una grande manifestazione dotata di addirittura nove palchi, ma essendo capitati nella serata rap forse non c’era il contesto giusto per noi che facciamo rock italiano. Quest’anno sarà diverso. Per noi è una grande cosa, pensa che al momento non siamo nemmeno sotto contratto con qualche agenzia anche se qualcosa si sta muovendo e ci potrebbero essere delle buone prospettive. Abbiamo già delle nuove canzone inedite per un secondo album e a Treviso le faremo conoscere. Siamo in crescita, lo scorso anno abbiamo fatto circa quaranta date”. Si danno da fare questi ragazzi, tutti legati, in un modo o nell’altro, a Montalcino. Davide Andrea Monaci, detto “Prippri” è un batterista con il ritmo nel sangue ma è anche il capitano della Torre, la contrada che domenica proverà a vincere la Giostra di Simone a Montisi. Pure l’eclettico chitarrista Maycol “Night” Chechi e il bassista Chris Cale hanno dei solidi legami con la terra del Brunello. A pochi passi dalla cantina di Abbadia Ardenga la band si ritrova per provare, sognando una grande annata. Proprio come quella che ci si attende da un vino, ovviamente di Montalcino.