“Avevamo detto che se siccità e caldo fossero perdurati, le nostre stime di vendemmia avremmo dovuto vederle a ribasso, e così, purtroppo, sarà, anche se è difficile dire di quanto, ad oggi. Da tutti i territori che stiamo monitorando arrivano notizie in questo senso”. Sono le dichiarazioni di Riccardo Cotarella, presidente degli enologi italiani (Assoenologi), rilasciate in un’intervista a WineNews. “Sul fronte della qualità c’è chi si sbilancia - aggiunge Cotarella - io ritengo che quest’anno più che mai non sia il caso di usare termini generici da grande annata, non ha senso. Qualcosa di più, sia sulla quantità che sulle ipotesi qualitative, potremo dirlo a metà settembre, quando saremo ormai al 70% della vendemmia”.
Cotarella aggiorna quindi le prime stime sulla vendemmia 2017 stilate nei giorni scorsi, che già preannunciavano una delle raccolte più scarse degli ultimi 60 anni (con una previsione di 41,1 milioni di ettolitri, -24% sul 2016). Intanto, l’Assoenologi ha appena pubblicato le previsioni sulla vendemmia in corso, valide fino a fine ottobre (periodo in cui verranno presentati i dati definitivi), dopo che è stato raccolto circa il 20% dell’uva. Un quadro che, come sempre e più che mai quest’anno, potrebbe variare anche sensibilmente a seconda dell’andamento climatico di settembre e ottobre.
Anche perchè “a memoria d’uomo non si ricorda una stagione come quella in corso - si legge nella nota - dove gli eventi climatici si sono accaniti con un’inusuale ed eccezionale portata. Ad aprile un’ondata di gelo ha attraversato la Francia, la Spagna e tutto il nostro Paese, “bruciando” molti germogli ormai già ben sviluppati, e quindi, purtroppo, non più in grado di fruttificare. Un lungo periodo di siccità, fatte salve alcune regioni del Nord, che ancora persiste, ha messo a dura prova i vigneti del Centro-Sud Italia che hanno dovuto subire anche una straordinaria ondata di caldo”. Comunque, continua Assoenologi, “ciò che consentirà di ottenere in alcuni siti produttivi quantità e qualità buone se non ottime è la nostra trasversalità territoriale e la nostra grande biodiversità unica al mondo”.
Assoenologi - Focus Toscana
L’annata 2017 è stata caratterizzata da una primavera con temperature miti e con scarse precipitazioni, condizioni che hanno favorito un germogliamento ed una fioritura anticipata. Nella seconda decade di aprile gelate notturne hanno colpito a macchia di leopardo l’intera regione compromettendo in parte la produzione. Dal mese di maggio si è registrato un aumento dei valori termici al di sopra delle medie stagionali e assenza di piogge. In condizioni di scarso apporto idrico le piante hanno risposto in maniera positiva, ma il perdurare di tale situazione, in concomitanza con temperature che hanno superato anche i 40°C, hanno messo a dura prova le uve e di conseguenza la loro maturazione.
Terreni freschi e accurata gestione del verde hanno permesso di salvare gli acini che, in alcuni areali, a causa dell’assenza delle foglie basali, si sono lessati. L’invaiatura è iniziata 15 giorni in anticipo ma, a causa dello stress idrico, non è risultata omogenea. Le uve, da un punto di vista sanitario, si presentano senza fitopatie, grazie all’attenzione e alla professionalità dei viticoltori che sono riusciti a contrastare ed arginare un importante attacco di oidio.
Nel mese di luglio si sono verificati fenomeni temporaleschi con episodi di grandine di breve durata. Il caldo incessante ha avuto un arresto la prima settimana di agosto, tanto che le temperature si sono abbassate di circa 10°C, con la presenza anche di brevi ma intense piogge. Tale cambiamento ha portato un beneficio immediato alla vite, che ha dato importanti risposte sia sull’apparato areale, sia sui grappoli.
Le prime analisi delle uve evidenziano una maturazione tecnologica in anticipo di circa 10 giorni rispetto alla media stagionale, tanto che l’inizio della vendemmia è avvenuto nella prima decade di agosto con la raccolta delle cultivar bianche precoci, quali Chardonnay, Pinot e Viognier. Nell’ultima settima di agosto è stata la volta delle uve a bacca rossa (Merlot, Syrah), mentre per le uve Sangiovese si riscontra una raccolta disomogenea a seconda degli areali. Siamo di fronte a una vendemmia scalare in linea con l’andamento climatico che ha caratterizzato l’annata 2017.
Quantitativamente parlando quest’anno risulta difficile fare una previsione, vista la disomogeneità produttiva che si riscontra anche all’interno di uno stesso vigneto, tuttavia si stima un calo complessivo del 30% rispetto al 2016, con una resa uva/mosto inferiore di circa il 10%. In termini qualitativi sicuramente ci saranno delle punte di ottimo solo se provvidenziali piogge aiuteranno il termine della maturazione.
Per quanto concerne il mercato delle uve si registrano contrattazioni sostenute con decisi aumenti rispetto alle campagne passate. Regione Produzione media HL 2007/2016 Produzione media HL 2012/2016 Produzione 2016 HL Previsione produzione 2017 HL.