Siccità, nessun rischio per il vigneto Montalcino

Il tema siccità impazza in tutta la Toscana, con quella che è stata definita “una vera emergenza idrica” dal Governatore Enrico Rossi. Da ottobre a oggi, per dare l’idea, sono piovuti almeno 200 millimetri di acqua in meno rispetto alla media. La Regione è già corsa ai ripari e a fine giugno si è tenuta una riunione per individuare le azioni in grado di fronteggiare questa emergenza che riguarda in maniera più sostanziosa l’agricoltura e gli allevamenti. Il problema, comunque, sembra interessare solo parzialmente Montalcino. “In qualche caso sporadico si stava iniziando ad assistere ad un rallentamento nella crescita del volume delle bacche - sottolinea il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni - ma grazie alle piogge cadute dal 28 giugno al 1 luglio, che a seconda delle zone oscillano dai 30 mm ai 45 mm, è stato possibile, per le piante, riprendere con vigore, e, per i nostri viticoltori, programmare al meglio il proseguo del lavoro”. Difficilmente, insomma, si sono verificate situazioni di stress idrico grave nei vigneti montalcinesi, dove le viti, specialmente le più vecchie, stanno sopportando bene la carenza di acqua grazie ad un apparato radicale sviluppato che raggiunge gli strati più umidi del terreno.

Della stessa lunghezza d’onda Luca Marcucci, Presidente Cia Siena. “La siccità 2017 verrà ricordata come una delle più gravi degli ultimi decenni - commenta Marcucci - ma preoccupa soprattutto la situazione degli allevamenti. I pascoli soffrono, non c‘è erba fresca e i ruscelli sono asciutti. E’ stato fatto un taglio solo di fieno, peraltro di poca qualità e quantità. Dal punto di vista enologico c’è stata qualche difficoltà per lo stress, soprattutto verso la Maremma, ma non mi risultano perdite di produzione nella vostra zona”. L‘impressione, quindi, è di poterci proiettare verso un’annata positiva, in cui uno stress idrico moderato potrà influenzare in modo favorevole la componente polifenolica dell’uva di Montalcino.