Che il territorio di Montalcino sia incline a un’effettiva e naturale vocazione alla biodiversità non è un fatto nuovo. Se ne è parlato, in modo approfondito, anche nel corso della conferenza sul tema dei distretti che si è tenuta al teatro degli Astrusi lo scorso venerdì. Non tutti sono forse a conoscenza che a Montalcino soltanto il 15% della superficie è vitata: il resto è diviso fra bosco naturale (la fetta più ampia del territorio) e coltivazione di altre colture, dai seminativi all’olivo. Il progetto del biodistretto a Montalcino segue questa direzione e viene visto da molti imprenditori come una prospettiva importante per il presente e il futuro. La conversione all’agricoltura biologica è un dato di fatto, lo dicono i numeri in forte crescita. Sarebbe riduttivo, dunque, accostare al termine bio soltanto la produzione di vino. Da Montalcino è arrivato, ad esempio, un prodotto d’eccellenza e un caso unico nel panorama nazionale. Si chiama “Orciolo” ed è un sigaro realizzato in edizione limitata, con la prima tiratura già sold out e la seconda release disponibile a Natale, frutto della collaborazione tra l’azienda agricola Col d’Orcia di Montalcino e la Compagnia Toscana Sigari di Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Si tratta del primo sigaro italiano realizzato con Kentucky da agricoltura biologica. La provenienza è certificata, i tabacchi sono coltivati a Montalcino da Col d’Orcia sui terreni già oggetto di un’antica concessione speciale dei Monopoli. La fedeltà alla tradizione viene rispettata dalla cura a fuoco e fermentazione, la costruzione è long filler totalmente a mano e la stagionatura lenta. Col d’Orcia nel 2015 ha reintrodotto la coltivazione tradizionale del tabacco sui propri terreni: tanto era importante la produzione del tabacco in passato che buona parte della cantina di vinificazione odierna di Col d’Orcia è stata ricavata nell’antica tabaccaia. Un prodotto particolare, con la fascetta che riporta il logo dell’azienda di Montalcino, e un profilo aromatico che ha riscosso il consenso degli appassionati e dei recensori. Un sigaro di fascia alta per esperti e da intenditori che ben si sposa con l’abbinamento a determinate tipologie di grappe. Un esempio riuscito, a livello di diversificazione della produzione, che dimostra come Montalcino sia sempre in grado, grazie ad idee, competenza e voglia di guardare avanti, di anticipare i tempi.
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