Associazione Amici S.Antimo, quale futuro?

L’Abbazia di Sant’Antimo continua ad essere meta di turisti e fedeli. La sua bellezza, ovviamente, non perde una briciola di appeal agli occhi dei visitatori. Quello che è invece cambiato, negli ultimi anni, è la gestione delle funzioni religiose. Dopo l’addio nel 2015 (con un legame durato oltre 30 anni) dei Canonici Regolari Premostratensi che si sono trasferiti in Francia, lasciando una scia di opinioni, dolori, umori ed emozioni diverse da parte dei fedeli, sono arrivati due frati olivetani che hanno raccolto il testimone della comunità premostratense permettendo così lo svolgimento delle attività religiose. Nel 2017 c’è stato però un nuovo cambio con don Giovanni Ferrari, parroco di Torrenieri (dove vive), a curare il servizio liturgico. Già dal periodo pasquale, infatti, tutte le domeniche alle ore 10 viene celebrata la Santa Messa.Nel frattempo, come Montalcinonews scriveva lo scorso aprile, l’Arcidiocesi aveva sviluppato anche un progetto di valorizzazione del patrimonio spirituale e culturale dell’Abbazia in collaborazione con soggetti qualificati del settore (Civita). L’intento era quello di proporre ai visitatori un itinerario tra arte e fede attraverso la riscoperta della spiritualità monastica che ha caratterizzato la storia di Sant’Antimo. L’abbazia ospita inoltre delle attività culturali quali corsi di canto gregoriano, corsi di miniatura, concerti. Nel sito si possono leggere dettagliatamente tutte queste attività. E l’Associazione degli Amici di S. Antimo che tanto ha fatto per la spiritualità del posto soprattutto in ambito giovanile ma non solo? Il futuro, in questo caso, è tutto da scrivere. A quanto pare ci sono stati dei contatti ma di ufficiale non c’è nulla. “Siamo in stand by - spiega Raffaella Lambardi - l’associazione era nata per aiutare quella comunità religiosa che adesso non c’è più. Se ci saranno delle novità vi faremo sicuramente sapere”. Un nuovo inizio o una fine?