Bella come un’attrice agli esordi, truccata solo di rossetto e fard, innamorata di se stessa come una diva e affascinante come solo la semplicità può essere. È la Montalcino dei registi che l’hanno scelta, prediligendo soprattutto la campagna, in tanti film. Dal celeberrimo “Fratello Sole, Sorella Luna” del maestro Franco Zeffirelli (1972), al documentario di Otar Iosseliani “Un petit monastere en Toscane” (1988), passando per la “Pia de’ Tolomei” di Esodo Pratelli (1941), arrivando a “Letters to Juliet” di Gary Winick (2010). Montalcino attrice, anche con piccole parti, talvolta cameo, in tanti film che, forse, non tutti ricordano e tra questi: “L’amore ritrovato” di Carlo Mazzacurati (2004), “Al momento giusto” di Giorgio Panariello e Gaia Gorrini (2000), “Grazie di tutto” di Luca Manfredi (1998), “Bonnie e Clyde all’italiana” di Steno (1982), “Irene, Irene” di Peter del Monte (1975), “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli (1965), “La viaccia” di Mauro Bolognini (1961), “Io Caterina” di Oreste Palella (1957), “Le Novelle del Boccaccio” del regista svizzero Grytzko Mascioni (1986), “Il Falco d’Oro” del regista Carlo Ludovico Bragaglia (1955) e “La Calandria” di Pasquale Festa Campanile (1972).
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20 settembre 2024