Un passato ricco di storia e arte, una cultura che spazia nei secoli e che unisce i vari volti di un territorio capace di concentrare in sé diverse nature: da quella legata alla terra e ai suoi frutti a quella più spirituale e profonda. Un passato che è giusto ricordare ed onorare, anche attraverso la salvaguardia di tutto ciò che della storia del territorio può essere testimone. Ed è importante che tutti gli attori del territorio, amministrazione e privati, si facciano portavoce di questo passato da tutelare e diano il proprio contributo. Non lo si può negare, lo sviluppo di territori come Montalcino passa dalla sinergia tra pubblico e privato. Ricetta semplice ma di difficile realizzazione ma su cui è necessario puntare.
Il “modello” Montalcino, che è composto, come un mosaico antico, da mille tessere diverse - dal Brunello al turismo, dalla storia alla cultura, dal misticismo al paesaggio mozzafiato - ha tutte le carte in regola per essere vincente ma ha bisogno, per crescere ed evolversi, di un collante capace di unire e rendere “omogenei” tutti gli elementi per resistere allo scorrere del tempo senza scalfirsi o sgretolarsi.
Ma qual’è la miscela giusta che può dar vita a questo tipo di evoluzione? La creazione di una agenzia territoriale fatta dai rappresentanti e dagli attori del territorio. Uomini capaci, geniali e creativi che, sotto pressione, riescano a dare il meglio e ad estrapolare, partendo da “materie prime” come il Brunello, le migliori potenzialità dei prodotti che, poi, risultano essere le caratteristiche che il mercato richiede. Ma non solo, uno stretto e proficuo dialogo tra tutti gli attori in scena, dai produttori agli amministratori, dai privati cittadini alle strutture ricettive e, perchè no, alle associazioni presenti sul territorio che riesca ad indagare i giusti canali per “creare” un luogo che riesca a far vedere, al mondo, la propria anima.
Ma tutto questo non basta. Se è vero infatti che Montalcino, nel tempo, si è creata una notevole notorietà nel mondo, è pur vero che questa notorietà ha bisogno di essere valorizzata. E la valorizzazione passa, senza dubbio dalla comunicazione.
“Comunicare”. È questa la parola chiave attraverso la quale Montalcino può continuare a mantenere il posto di prestigio che negli anni ha acquisito. Comunicare sì il suo prodotto principe, il Brunello, ma anche tutto ciò che Montalcino rappresenta: un luogo ricco di storia, arte e cultura, che rendono questo territorio eccezionale nella sua unicità, capace di attrarre l’attenzione mondiale e turismo da ogni parte del globo.
Concetti, questi, che la MontalcinoNews introduce nel dibattito politico attuale come fondamentali per lo sviluppo di un territorio che ha molto da offrire ma che non sfrutta al meglio tutte le potenzialità che ha e che potrebbe raccontare, più volte espressi nelle pagine del nostro giornale e che, nei giorni scorsi, ha voluto condividere con i candidati che l’11 giugno si presenteranno alle elezioni amministrative per la carica nuovo sindaco di Montalcino.
“Sicuramente - ha spiegato ai microfoni della MontalcinoNews Angelo Cosseddu, lista civica “Il Ponte” - abbiamo tantissime personalità e aziende importanti sul territorio che possono dare una mano alla crescita, allo sviluppo e alla divulgazione della cultura e degli eventi di Montalcino, ed è possibile lavorare in sinergia tra pubblico e privato, come già in passato. Sono possibili grandi opportunità in questo contesto per Montalcino, ma anche per San Giovanni e Montisi dove anche qui personalità importanti possono dare un grande contributo a questo territorio. Puntare sulle eccellenze di Montalcino come il Brunello e le nuove acquisizioni come il tartufo di San Giovanni e l’olio di Montisi è fondamentale per comunicare al meglio il territorio”.
“Attraverso la collaborazione tra pubblico e privato, Montalcino - ha argomentato Silvio Franceschelli, lista “centrosinistra per Montalcino” - ha visto il recupero di molte realtà, il restauro di monumenti e molte altre iniziative importanti per la comunità. Non ci vuole un’agenzia territoriale, ma un’amministrazione che faccia comprendere agli “attori” del territorio che valorizzare Montalcino significa valorizzare la propria impresa. L’intenzione, ora, è quella di trasferire questo modello di collaborazione anche in altri settori per migliorare la qualità della vita sul nostro territorio. Comunicare Montalcino significa puntare su un territorio unico e si può fare solo se si sta uniti e si lavora in un’unica direzione condivisa”.
“La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale - ha spiegato alla MontalcinoNews Hubert Ciacci, “Lista Ciacci” - ed a Montalcino è una strada assolutamente percorribile. Qui, infatti, ci sono oltre 250 aziende che fanno vino e che sanno benissimo che il “sistema Montalcino” va bene evolve anche la propria cantina, quindi è naturale che si collabori con l’amministrazione e che si riescano a portare avanti progetti importanti. Concetto, questo che credo a Montalcino si sia capito e penso che la prossima Amministrazione, potrà contare sulla collaborazione di privati. Fondamentale risulta anche, poi, andare in giro a far conoscere le ricchezze produttive e non solo del territorio e puntare su agricoltura, turismo e paesaggio”.
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