Montalcino, disamore per la politica? Pare di sì, stando almeno ai risultati del recente congresso locale del Pd di Montalcino che ha visto impegnati i circoli del territorio nell’espressione della preferenza tra i candidati a Segretario del Partito Democratico (che verrà eletto dall’imminente congresso nazionale del 30 aprile). Tra i 42 iscritti al partito di Montalcino, in 27 hanno espresso il proprio voto (23 voti ovvero l’85% ha scelto di stare con Renzi, 4 voti ed il 15% si è schierato con Orlando, nessun voto per Emiliano).
A far riflettere non è tanto il fatto che solo la metà degli aventi diritto è andata a votare ma quanto la scarsità dei tesserati appartenenti a quello che rappresenta il primo partito del territorio.
Nell’epoca d’oro a Montalcino, tra gli anni Sessanta e Settanta, infatti, i tesserati del Partito Comunista Italiano erano ben 800 ma non finiva qui. Sul territorio non esisteva solo il Pci: in molti seguivano la scena politica, si schieravano ed erano attivi a livello locale tanti erano gli scenari e molti i partiti rappresentati sul territorio che vedevano, tra le loro fila, tesserati di ogni età ed estrazione sociale. Il dibattito ed il confronto politico erano all’ordine del giorno a Montalcino.
Un cambiamento radicale, quello avvenuto negli ultimi decenni, che porta inevitabilmente a far riflettere e forse, per i politici di Montalcino, sarebbe importante capire quali siano motivazioni che hanno indotto ad un sempre più scarso interesse per la scena politica. Siamo di fronte ad un “rifiuto” generalizzato che si riflette a livello locale, non si crede più nella politica per un disamore che deriva da poco apprezzate scelte amministrative o si è spinti a non prendere posizione per un disamore che deriva da una mancanza di fiducia sulla politica o sui politici su scala nazionale?
Un pensiero su “Montalcino, disamore per la politica?”
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dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30
Una triste realtà… quando tra cinque anni Franceschelli non potrà ricandidarsi Montalcino rimarrà “probabilmente” orfano di una valida classe politica sia di maggioranza sia di opposizione.