È ufficiale, l’Abbazia di Sant’Antimo, dopo l’addio ai monaci Premostratensi nel 2015 e l’avvento dei Benedettini Olivetani, si prepara, dopo poco più di un anno, ad un nuovo “passaggio di mano”. Dopo le molte le voci che si sono susseguite negli ultimi mesi che volevano l’abbandono anche dei monaci appena arrivati e la chiusura dell’Abbazia, oggi, dalla Curia è arrivata la conferma che Sant’Antimo, nei prossimi mesi andrà ad accogliere un’altra comunità. Gli Olivetani, infatti, sia per nuove regole assunte all’indomani del Capitolo Generale, che ha sancito che, ogni comunità deve essere composta da un minimo di sei monaci (attualmente a Sant’Antimo ve ne sono soltanto due), ma anche per l’impossibiltà, dovuta alla regola interna dei monaci di quest’ordine, di mantenere i servizi, pastorali e religiosi, forniti prima di loro dai Premostratensi, lasceranno l’Abbazia di Sant’Antimo presumibilmente in giugno, mantenendo comunque “vivo”, fino all’arrivo dei nuovi monaci, questo luogo mistico. Al momento, fanno sempre sapere dalla Curia, sono al vaglio del Vescovo e del Vicario generale due comunità, anche se, ad ora, non c’è nulla di deciso. La ricerca è indirizzata verso un ordine religioso che, rimanendo fedele alla propria Regola, sia in grado di dare continuità al percorso che, nei loro trent’anni di permanenza, avevano costruito i Premostratensi, ovvero, oltre alle funzioni religiose per la comunità dei fedeli anche un lavoro pastorale rivolto ai fedeli che arrivano da fuori, con uno sguardo ai giovani e all’accoglienza. L’augurio che la comunità di Montalcino si fa è, senza dubbio, che un luogo mistico e di attrattiva turistica come Sant’Antimo continui a vivere, ad accogliere fedeli e turisti di tutto il mondo che arrivano a Montalcino per ammirare un luogo affascinante e contemplativo, unico nel suo genere, ma anche che si riesca a dare una continuità alle attività religiose e di accoglienza in uno dei luoghi simbolo del territorio.
Foto di Simone Nannipieri