È Marilisa Allegrini, alla guida di uno dei nomi più importanti del vino italiano e della Valpolicella in particolare (ma che ha cantine anche a Montalcino, dove produce Brunello nella cantina San Polo, e a Bolgheri, con Poggio al Tesoro), a cui è dedicata la “cover story” del numero di aprile di “Wine Spectator”, con il titolo “Italy’s Allegrini - A family saga leads to great wines”.
In un mondo, quello del vino, dove le donne sono sempre più protagoniste, era inevitabile che, alla fine, la rivista enoica più diffusa al mondo, dedicasse una copertina al gentil sesso. E a rappresentare l’esercito delle “vignaiole” non poteva che essere un’italiana.
Una rarità nella rarità, quella di una produttrice italiana nella copertina del magazine diretto da Thomas Matthews, che se di frequente ha dedicato la sua prima pagina ai territori dell’Italia del vino, più raramente lo ha fatto con singoli produttori, almeno dal 1994, anno a cui arriva l’archivio on line del magazine: Angelo Gaja (nel 2011), Oscar Farinetti (nel 2013), Piero Antinori (per ben due volte: nel 1994 e, con le figlie Albiera, Allegra e Alessia, nel 2015), e Lodovico Antinori (nel 2016).
“Oggi il nome Allegrini è sinonimo di vino italiano di qualità, ma nel 1983, i tre giovani fratelli che ereditarono i vigneti di famiglia in veneto erano inesperti e intimoriti. Avrebbero potuto rinunciare, ma invece, Marilisa, Franco e Walter Allegrini hanno formato una squadra che ha unito i loro punti di forza individuali e portato alla crescita della compagnia che è diventata uno dei marchi leader dell’Italia”, si legge su WineSpectator.com.
“Eravamo impauriti, perchè eravamo giovani e non avevamo il business sotto controllo. Ricordo che mio fratello Walter diceva: dobbiamo combattere come leoni perchè l’azienda sopravviva”, commenta al magazine americano Marilisa Allegrini.
dati a cura di 3BMeteo
29 novembre 2024 08:00