Dopo il mezzo secolo della Doc e trascorsi 50 anni dalla fondazione del Consorzio, il Brunello guarda al futuro. Lo fa dal palco di “Benvenuto Brunello”, di fronte alla platea di produttori e addetti ai lavori, con un talk show con Monica Larner, responsabile dall’Italia per “The Wine Advocate”, la rivista più autorevole ed influente del mondo del vino, il responsabile comunicazione Michelin Italia Marco Do, il famoso sommelier Charlie Arturaola, e i giornalisti Gioacchino Bonsignore del Tg5 -“Gusto” e Luciano Ferraro, firma del “Corriere della Sera”, nei panni di moderatore.
“L’annata 2010, celebrata nel mondo e con la quale “The Wine Advocate” ha assegnato per la prima volta i 100/100 al Brunello, con il Tenuta Nuova di Casanova di Neri, il Madonna delle Grazie de Il Marroneto e con il Pian dell’Orino, che esce sul mercato un anno dopo il normale, scuotendo i mercati poco dopo l’annuncio - ha detto Monica Larner - ha segnato un passaggio importante, anche dal punto di vista simbolico, dalla gioventù all’età adulta, dopo qualche anno difficile e dopo la scomparsa di un personaggio come Franco Biondi Santi (per anni alla guida della cantina dove è nato il Brunello di Montalcino nell’Ottocento, la Tenuta Greppo, ndr), e iniziando di fatto un nuovo capitolo con una qualità ormai conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e anche tanti produttori giovani. Ma di certo il Brunello di Montalcino non è un vino semplice, va spiegato, va raccontato agli appassionati”. Per questo, ha detto Larner, “il futuro del Brunello di Montalcino passa dall’educazione alle diversità tra zona e zona che gli appassionati vogliono conoscere, e dalla zonazione che deve essere fatta, per non rimanere indietro rispetto ad altri grandi territori d’Italia e del mondo, accanto al sempre maggiore investimento su “single vineyards” e “cru”, che è solo agli inizi”. “È proprio così, il futuro sta nello scoprire e nel raccontare le diversità del territorio di Montalcino - ha aggiunto Charlie Arturaola - le diversità sono tante, a seconda dei diversi versanti di Montalcino e non solo, e gli appassionati, soprattutto in America, le vogliono conoscere, ed è bello che ci siano sempre più voci, anche giovani, che lo raccontano”.
Ma, a proprio a proposito di come il vino lo si racconta, ha spiegato Gioacchino Bonsignore, “in tv, rispetto alla cucina, di vino si parla poco, perché è percepito come qualcosa ancora di “pericoloso”, qualcosa che ha una grande popolarità tra gli addetti ai lavori, ma che non ha lo stesso impatto positivo tra le famiglie. Si può parlare di territori, di vitigni, ma parlare di etichette, per esempio, è sempre percepito come pubblicità, ma è una ipocrisia, la tv è piena di marchi. Servirebbe, però, anche un’azione dei territori, ma anche dei produttori e dei marchi più importanti per farsi sentire di più. Il vino è portatore di valori importanti, del rapporto tra le persone, e chi produce vino, in realtà, fa molto altro. Se dovessi raccontare il Brunello e Montalcino, per esempio, racconterei uno stile di vita, un modello culturale: dobbiamo pensare che qui 60 anni fa c’era una agricoltura difficile, oggi ci sono un territorio ed una comunità trasformati completamente dal modo di vedere la campagna e dal Brunello, ma anche dalla capacità di stare insieme”.
Una comunità in cui persone del luogo e stranieri vivono fianco a fianco da sempre, come testimoniano anche i tanti investimenti che negli anni sono arrivati sul territori dall’estero. “È una cosa che è sempre successa - ha sottolineato il presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni - pensiamo a più di 30 anni fa quanto è arrivata la famiglia che ha fondato l’azienda più grande di Montalcino (la famiglia italo-americana Mariani, proprietaria di Castello Bandi, ndr), e che ha dato una visibilità internazionale al Brunello e al territorio, fatto all’epoca di aziende medio-piccole che non erano strutturate per affrontare i mercati come magari lo sono oggi, in cui, anche grazie agli investimenti stranieri, la crescita di visibilità continua”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30