In uno scatto di Oliviero Toscani, con i vigneti come stoffe di Missoni e Ferragamo o l’animalier di Cavalli, con grappoli-gioiello griffati Prada o macramè in stile Cruciani, “scattante” come un auto di Giorgetto Giugiaro, in una vignetta di Emilio Giannelli, in un’opera dell’attore-artista Peter Weller, iconico come una Fiat per il Dipartimento Design Fiat, versione fumetto come in un manga di Tadashi Agi-Okimoto Shu, fonte di ispirazione per il patron di Eataly Oscar Farinetti e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, nelle opere di Sandro Chia, maestro della transavanguardia e vigneron a Montalcino, Bertozzi & Casoni, Pino Deodato, Gian Marco Montesano e Mimmo Paladino: dal 1992 quando è nato “Benvenuto Brunello” ad oggi, vino desiderato dai collezionisti di tutto il mondo mondo, anche il Brunello veste i panni del “collezionista”, unico vino italiano a poter vantare una “gallery” di opere d’arte in piastrella in cui è l’unico soggetto ispiratore. Michelin, la più attesa, temuta, ambita e rispettata guida mondiale ai ristoranti, è solo l’ultima firma prestigiosa, tra quelle chiamate di volta volta da altri settori-simbolo a far da testimonial al celebre rosso, della piastrella dedicata alle 5 stelle della vendemmia 2016 del Brunello, messa in posa nell’edizione n. 25 di “Benvenuto Brunello” a Montalcino.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024