Una tavola rotonda per analizzare e confrontarsi sul tema della valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva, alimento che vanta il raro pregio di venire prodotto e trasformato in Italia, in Toscana ed anche a Montalcino. Il Belapaese ospita l’intera filiera produttiva e trae da questa notevoli benefici in termini d’incremento di valore sia per i benefici economico-finanziari che per la preziosa opera di coltivazione che si traduce in cura del territorio e del paesaggio rurale.
Questo l’obiettivo della tavola rotonda “Un giorno dedicato all’olivo, all’olio e al suo territorio dalla Toscana, la valorizzazione nazionale dei prodotti”, organizzato dal Comune di Firenze, Corpo Forestale dello Stato e Slow Food Firenze e svoltosi stamattina nei prestigiosi locali del Palagio dei Capitani di parte Guelfa a Firenze.
I lavori, moderati da Cesara Buonamici, sono subito entrati nel vivo con l’intervento di Giovanni Bettarini, Assessore Attività Produttive del Comune di Firenze, e ad Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della regione Toscana, che hanno introdotto il tema e tracciato i confini entro cui ricomprendere i lavori della giornata di studio.
Luca Sani, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha analizzato il tema degli oli extra vergini di oliva, proiettando il modello Italia oltre i confini nazionali e dando testimonianza del grande impegno che il Parlamento nazionale sta producendo in Italia e in Europa per la valorizzazione di questa coltura da un punto di vista economico e territoriale che può rappresentare la seconda realizzazione di valore dopo quella del vino; in questa direzione è la ratio della recentissima approvazione del Piano Olivicolo Nazionale.
Giuseppe Vadalà, Comandante regionale per la Toscana del Corpo Forestale dello Stato, ha sottolineato l’importanza del sistema di contrasto alle contraffazioni operativo nel settore oleario a tutela della qualità e dell’origine dell’olio che per l’Italia significa una base produttiva di 1.100.000 ettari coltivati, 900.000 aziende impegnate con 3700 frantoi, 43 denominazioni di cui 42 DOP e 1 IGP record in Europa con la più importante produzione di olio BIO, un valore delle piante a terra di 1,5 miliardi che diventa il doppio di valore una volta trasformato e un patrimonio alimentare di 400 varietà unico nel Mediterraneo e nel mondo con una distribuzione nella media collina nazionale dalla Sicilia al Garda.
Sonia Donati, Coordinatrice Regionale per la Guida Extra Vergine di Oliva di Slow Food, ha descritto la Guida EVO e i Presidi dell’Olio, strumenti indispensabili sia per dare valore al nostro settore agoalimentare sia per accrescere il valore culturale della nostra agricoltura. La Guida rappresenta uno strumento indispensabile per quei produttori, trasformatori e commercianti che vogliono caratterizzare la filiera oleicola italiana con parametri quali tracciabilità, fiducia, cultura ed etica.
Filippo Ninci, membro del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, ha portato l’attenzione sui processi e sui prodotti idonei a garantire che i nostri olivi siano coltivati adottando pratiche agricole che abbiano la qualità come obiettivo e che mettano al centro delle azioni l’innovazione e i suoi interpreti quali i nostri tecnici.
Giacomo Trallori, Medico Gastroenterologo, ha incentrato il proprio intervento per sottolineare l’importanza alimentare e nutraceutica dell’olio extra vergine di oliva, elemento portante della dieta mediterranea.
Il messaggio comune che emerge dai lavori del Convegno è l’importanza di accrescere quantitativamente e qualitativamente la produzione di oli extra vergini di oliva italiani e toscani di elevata qualità. Poiché l’Italia è già il Paese produttore dei migliori oli extra vergini di oliva del mondo, è opportuno diffondere processi e prodotti di qualità nella coltivazione degli olivi e nella trasformazione delle olive in un comparto agricolo che, per valore economico e importanza, sta compiendo quel salto di qualità decisivo che lo renderebbe paragonabile al settore viti-vinicolo, settore storico dell’economia agricola nazionale.
In questo processo di valorizzazione, è essenziale poter disporre di un efficiente sistema di controllo delle frodi e delle contraffazioni sull’origine e contro le sofisticazioni.
All’evento hanno assistito gli studenti dell’Istituto Agrario di Firenze e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “B. Ricasoli” di Siena, che sono intervenuti ponendo varie domande ai relatori.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00