Referendum: come si vota e iter burocratico

Referendum fusione ComuniCon la delibera n.98 dell’8 luglio 2016 è partito l’iter per richiedere in Regione il referendum per la fusione dei Comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso. I comuni dei 2 paesi hanno infatti votato all’unanimità a favore e in primavera potrebbe nascere il nuovo “Comune di Montalcino” che annovererà tra i suoi territori anche quelli che erano compresi nel Comune di San Giovanni d’Asso. Ora la palla passa ai cittadini che domenica 16 e lunedì 17 ottobre saranno chiamati a votare il loro assenso o diniego alla fusione.
Molte le ragioni che hanno portato a questa richiesta da parte dei 2 Comuni. Se alla base c’è il bisogno di aumentare la popolazione da parte di entrambi i paesi per un miglioramento continuo dei servizi erogati e della promozione di forme avanzate di collaborazione tra i territori, è anche vero che i “Comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso - si legge nella delibera - oltre ad essere contermini, presentano una realtà socio-economica e territoriale integrata, caratterizzata da peculiarità ed intenti che registrano un diffuso sentimento di condivisione nelle rispettive comunità”. Inoltre “la fusione dei comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso si colloca nell’ambito della riforma del sistema delle autonomie e della semplificazione dei livelli istituzionali”.
Le urne (che prenderanno posto nei locali delle scuole di Via Lapini, chiuse da venerdì 14 alle ore 13.30 fino a martedì 18 compreso), saranno aperte dalle 8 alle 22, domenica 16 ottobre, mentre lunedì 17 sarà possibile votare dalle ore 8 alle ore 15. I cittadini, per poter votare, dovranno recarsi ai seggi, come per “normali” elezioni, muniti di documento di identità e certificato elettorale (in caso di smarrimento basta rivolgersi all’ufficio anagrafe del Comune di riferimento).

Focus - Fusione: iter e funzionamento del nuovo Comune

500.000 euro dalla Regione Toscana e 800.000 dallo Stato per 5 anni, e altri 500.000 euro per i successivi 5 anni, il tutto fuori dal patto di stabilità e quindi spenibile. Queste le “conseguenze” economiche se la fusione tra i Comuni di Montalcino e San Giovanni d’Asso andasse in porto. Ma quali sono i tempi per arrivare a formare questo nuovo grande Comune? Se le urne daranno esito positivo i Consigli Comunali di Montalcino e San Giovanni d’Asso - che sarà qualificato come Municipio - si dovranno dimettere - entro il 31 dicembre - per procedere con l’insediamento, dal 1° gennaio 2017, di un Commissario Prefettizio che avrà il compito di traghettare alle elezioni - che si terranno nei termini di legge tra il 10 aprile e il 10 giugno - il “Comune di Montalcino allargato al territorio di San Giovanni d’Asso”.
Nel dettaglio, il nuovo Comune diventerebbe già tale, in caso di un riscontro positivo del referendum, dal 1° gennaio 2017 e, come si legge nella n.98 dell’8 luglio 2016 “per garantire la gestione dell’ente e la continuità amministrativa si prevede che fino alle elezioni amministrative il nuovo comune sia gestito da un commissario”, coadiuvato da un comitato consultivo composto dai sindaci in carica alla data di estinzione dei comuni. Tra le cose che rimarranno inalterate nel nuovo comune allargato ci saranno anche “i benefici per i territori montani Previsti dalla legge regionale e la classificazione del territorio montano”.
Organizzazione amministrativa provvisoria: “entro il 31 dicembre 2016 i sindaci dei comuni oggetto della fusione, d’intesa tra loro, definiscono l’organizzazione amministrativa provvisoria del Comune di Montalcino e il relativo impiego del personale ad esso trasferito e la sede provvisoria del Comune di Montalcino è situata presso la sede dell’odierno Comune di Montalcino”.
Lo statuto del nuovo Comune di Montalcino può prevedere l’istituzione di municipi quali organismi, privi di personalità giuridica, aventi lo scopo “di preservare e valorizzare l’identità storica delle comunità locali originarie e di realizzare il decentramento di funzioni”.

Focus - I numeri del nuovo Comune

Partiamo dalla superficie: ad ora il Comune il Comune di Montalcino ha una superficie di 243,85 km², mentre San Giovanni d’Asso 66,46 km². I due comuni insieme arriverebbero a 310,31 km², portando il nuovo Comune alla 35° posizione dei comuni più grandi d’Italia, superando Ramacca (Catania). E diventando così il quinto più esteso della Toscana, dopo Grosseto, Arezzo, Manciano e Cortona. San Giovanni d’Asso inoltre porterebbe con sé ben 5 frazioni: Lucignano d’Asso, Montelifré, Monterongriffoli, Montisi e Vergelle. Che si andrebbero a sommare alle frazioni già presenti nel Comune di Montalcino: Camigliano, Castelnuovo dell’Abate, Monte Amiata Scalo, Sant’Angelo in Colle, Sant’Angelo Scalo, Tavernelle, e Torrenieri.
L’aumento della superficie però porterebbe a una diminuzione della densità di abitanti per km². Con la fusione gli abitanti del nuovo Comune salirebbero a quota 5946 (5093 di Montalcino e 853 di San Giovanni d’Asso), secondo i dati Istat aggiornati al 1° gennaio 2016. Portando il dato della densità a 19,16 abitanti per km². Ad ora il Comune di Montalcino ha una densità di 20,89 ab./km², mentre quello di San Giovanni d’Asso ne conta solo 12,83.
Quello che invece non cambierà è la maggioranza della componente femminile nella popolazione. Montalcino infatti conta 2443 maschi e 2650 femmine, proporzione che si ritrova a San Giovanni d’Asso che annovera nel suo comune 421 maschi e 432 femmine (dati Istat).

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