Il biologico ormai non è più solo una moda seguita dalle aziende agrarie per cercare di accaparrarsi una fetta sempre più ampia di clienti. È uno stile di vita e di pensiero che si sta insinuando sempre di più nel mondo del vino. Anche a Montalcino c’è chi ha cominciato a credere fortemente nel biologico, tanto da creare un vero e proprio distretto biologico: “Montalcino Bio”. E non solo solo le piccole aziende a virare su una viticoltura bio, anche grandi nomi dell’enologia di Montalcino si sono convinti che è la via giusta, come Col d’Orcia con i suoi oltre 140 ettari bio, Castiglion del Bosco con i suoi 62 ettari, Castelgiocondo di Frescobaldi, ma anche Poggio di Sotto e San Polo, cantina nella terra del Brunello di Allegrini. Ad aver adottato una coltivazione biologica ad oggi sono una cinquantina di aziende a Montalcino, per un totale di oltre 600 ettari vitati, ma con molti ancora in conversione. Una percentuale molto alta se consideriamo che la superficie totale dei terreni vitati è di 3.500 ettari, di cui 2.100 a Brunello, 510 a Rosso, 50 a Moscadello, 480 a Sant’Antimo e 360 altri vini.
Il biologico sarà protagonista il 21 e il 22 ottobre al Teatro degli Astrusi con “Coltiviamo la salute, a Montalcino - sostenibilità di vita, ambientale, economica”, il convegno organizzato dai produttori che credono in “Montalcino Bio” e che vedrà tra i relatori Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario Mibac, il giornalista Cosimo Torlo, Luca Sani, presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, Mario Pappagallo (Corriere della sera), Davide Paolini (Il Gastronauta), il parlamentare europeo Nicola Danti, Juan Mesa Zuleta, ambasciatore di Colombia.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00