Ribaltati i dati Ismea di luglio che vedevano il Brunello di Montalcino a quota 885 euro l’ettolitro. Secondo un’indagine Winenews, che ha sentito mediatori e grandi cantine, il prezzo dello sfuso sale di molto rispetto alle valutazioni di Ismea, andando a toccare quota 1350 euro di media. Una media basata su una forbice di valutazione che va da 1250 a punte di 1500 euro. Un record assoluto per il vino principe di Montalcino, che mai, nella sua storia, aveva toccato vette così importanti. Le quotazioni sono, ovviamente, sintomo di un lavoro portato avanti con serietà e lungimiranza e riflettono anche il buon andamento climatico che ha portato a delle annate ottime.
Le cifre dell’Ismea di luglio, invece,sono molto più vicine alle quotazioni di mercato reali per quanto riguarda invece il Barolo, che si attestano sui 950€ al litro (820 dati Ismea di luglio).
“Un quadro complicato quindi, quello delle quotazioni - si legge da Winenews - dove muoversi ricercando il sostegno di numeri certi è molto difficile, se non impossibile. Quanto a chi diffonde i numeri, la scelta è decisamente molteplice e dal diverso impatto. Ci sono i dati ufficiali, quelli che provengono dalle Camere di Commercio, e poi ci sono i dati degli istituti di grande credito che, specie negli ultimi anni, stanno facendo un buon lavoro. Ma anche in questo caso, i numeri sono frutto di medie, sono rilevati grazie a fonti non omogenee e, in questo senso, rappresentano solo uno scenario molto preciso, ma ancora non del tutto reale. A questi si sommano, evidentemente, i dati forniti dai Consorzi, che, notoriamente, dovrebbero essere quelli più di prima mano, ma che in molti casi sono frutto, anch’essi, di proiezioni statistiche e medie non sempre in tempo reale. Non secondario il “peso” delle quotazioni che può fornire il mondo cooperativo enoico del Bel Paese che, come sappiamo, costituisce uno dei polmoni di raccolta del vino sfuso più importanti, ma, in questo caso, i prezzi saranno sempre approssimati per difetto. Poi - continua - ci sono le grandi cantine private, e qui le cifre assumono molto spesso una definizione tendenzialmente realistica. A questi vanno aggiunti i dati forniti dai vari mediatori, cioè quei professionisti che si occupano proprio del commercio dei vini sfusi: in questo caso, le quotazioni dei prezzi dei vini forniscono dati veramente di prima mano su transazioni reali, troppo spesso però legati a particolari criteri di valutazione come la qualità delle partite, l’annata e/o il fabbisogno immediato magari dettato da improvvisi aumenti di richiesta di un determinato vino su certi mercati esteri”.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00