Manca sempre meno a quello che, per il Comune di Montalcino, può essere una svolta storica. Il 16 ottobre infatti i cittadini verranno chiamati alle urne per votare sul referendum per la fusione tra il Comune di Montalcino e quello di San Giovanni d’Asso. Ma se negli animi dei cittadini alberga ancora qualche perplessità, legata al campanilismo, allo scetticismo e al non capire quali vantaggi possa portare, molto diversa è la linea che i 2 Comuni portano avanti: compatti per il “sì”. Lo hanno ribadito ieri sera negli spazi della Festa dell’Unità a Montalcino in un dibattito con la popolazione che ha visto protagonisti, oltre ai sindaci dei 2 paesi, Silvio Franceschelli e Fabio Braconi, anche il capogruppo del Pd alla Regione Toscana Leonardo Marras e i consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli. Ed è proprio quest’ultimo che parla di “atto di lungimiranza” legato alla fusione dei due Comuni. “È un progetto pilota a livello sia regionale, che nazionale - spiega - uno di quei progetti che va oltre i partiti, perché vede due comunità, superare il concetto di identità per mettere in sicurezza la propria idea di città e di comunità. Dopotutto - continua - il limite di 5000 abitanti impone ai comuni di fare delle scelte. Grazie alla fusione verranno infatti erogati più servizi e finanziamenti regionali. Essendo un progetto pioniere - conclude Scaramelli - sarà anche il primo che avrà diritto alla premialità. Un atto, insomma, di lungimiranza per un futuro possibile e sostenibile”.
La richiesta di fusione tra Montalcino e San Giovanni d’Asso anticipa altre fusioni che sono nell’aria in provincia di Siena, come quella tra Chiusi e Chianciano Terme, quella che riunirà tutti i comuni della Val d’Orcia e quella tra Torrita e Montepulciano. Quello delle fusioni, sembra infatti essere l’unica strada possibile per avere più “peso specifico” in Regione. Come ha confermato Leonardo Marras: “la fusione è la strada maestra per costruire un nuovo equilibrio istituzionale tra comuni e Regione. Bisogna avere una dimensione appropriata per approcciarsi con le istituzioni, questa è la verità. Bisogna adeguarsi ai tempi e la strada delle fusioni è la più efficace”.
Sulla stessa linea Simone Bezzini: “ottenere finanziamenti oggi è particolarmente difficile, farlo insieme può essere più semplice. Chiaramente ci vuole una progettualità dietro, non un’unione di facciata. Ma questi 2 comuni hanno molte affinità, inoltre c’è una condivisione di idee che va oltre le forze politiche. Maturata con lavoro paziente di dialogo che ha coinvolto maggioranza ed opposizione”.
Ma a dare l’ultimo input per votare il “sì” lo dà proprio il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli: “Bisogna votare sì per mantenere la dimensione dei servizi, per garantire ai nostri cittadini che questo non è solo un luogo di vacanza, ma un posto dove si può vivere. Con il “sì” possiamo iniziare anche delle politiche abitative, mantenendo un livello alto di servizi ed evitare e scongiurare ulteriori tagli alle scuole, ai servizi sanitari e al trasporto pubblico locale … insomma tutto l’insieme dei servizi essenziali per la vita dei nostri cittadini. Purtroppo noi ci scontriamo con i numeri che sono in decrescita continua. E quindi occorre un senso di responsabilità da parte degli operatori economici per lavorare più sulla formazione del lavoro locale che non sul prendere il lavoro dall’esterno, perché poi, alla fine, le conseguenze sono per una comunità intera”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30